• PENSIERO ESASPERATISTA E PROBLEMATICHE SOCIALI, OVVERO “UNA LUCE NEL BUO” IL MESSAGGIO-DENUNCIA FORTE DELLA SPECIALE MOSTRA D’ARTE ALLE ANTICHE TERME COMUNALI DI ISCHIA CURATA DAL MAESTRO ANTONIO MENOTTI PUGLIESE-----------------------------------------------------------------(clicca sulle foto, le vedrai in primo piano e più grandi)
  • LE “SCOPERTE” STORICHE E LETTERARIE ALL’ANTONIANA DI ISCHIA: NARDO ANTONIO E GIOVAN BATTISTA DLLLLA PORTA PADRE E FIGLIO IN UN LIBRO CHE METTE A NUDO LA PENISOLA SORRENTINA CON LE SUE STORIE E TRADIZIONI MARITTIME---------------------------------------------------------------(clicca sulle foto, le vedrai in primo piano e più grandi)
  • ANCHE UN FUMETTO E LA BENEDIZIONE DI DON CARLO PER MANUEL CALISE ALLA CELEBRAZIONE DEL TERZO MEMORIAL SUL MARE E SULLA SPIAGGIA DI SAN PIETRO A ISCHIA – LA BELLA TESTIMONIANIANZA DI SANDRA MALATESTA
  • AL TELESE NASCE IL CAFFE’ LETTERARIO EDIFICANTE INTUIZIONE DELLA DOCENTE PROF. ERNESTA MAZZELLA SUBITO UNO SPAZIO PER LE CHICCHE STORICHE SVELATE DA GIOVANNINO DI MEGLO SUL CASTELLO ARAGONESE----------------------------------------------------------(clicca sulle foto, le vedrai in primo piano e più grandi)
  • LA CINQUANTENARIA RAPPRESENTAZIONE DEL MARTIRIO E DELLO SBARCO DI SANTA RESTITUTA SULLA SPIAGGIA DI SAN MONTANO IN UNA STORICA MOSTRA A VILLA ARBUSTO – DOMANI L’ATTESA INAUGURAZIONE------------------------------------------------------------------(clicca sulle foto,le vedrai in primo piano e più grandi)
La notizia del giorno
PENSIERO ESASPERATISTA E PROBLEMATICHE SOCIALI, OVVERO “UNA LUCE NEL BUO” IL MESSAGGIO-DENUNCIA FORTE DELLA SPECIALE MOSTRA D’ARTE ALLE ANTICHE TERME COMUNALI DI ISCHIA CURATA DAL MAESTRO ANTONIO MENOTTI PUGLIESE—————————————————————–(clicca sulle foto, le vedrai in primo piano e più grandi)

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Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO

Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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LA SPECIALE RASEGNA D’ARTE CHIUDERA’ I BATTENTI MERCOLEDI’  15 MAGGIO  –  IL COMMENTO DELL’ARTISTA ISOLANA YLENIA PILATO INVITATA ALLA MOSTRA CON UNA SUA OPERA:

RINGRAZIO IL MAESTRO ANTONIO PUGLIESE PER AVERMI INVITATA DA ISCHITANA A PARTECIPARE ALLA MOSTRA INSIEME ALL’ARTISTA GIANNI MATTERA IN ARTE ADELANTE. È STATO UN PIACERE ESSERCI E RINGRAZIO TUTTI GLI ARTISTI CHE HANNO CONDIVISO IL PENSIERO ESASPERATISTA. CON QUESTA MOSTRA SI È VISTO IL CONNUBIO ARTISTICO TRA DIVERSE REALTA’, ACCOMUNATE DAL BISOGNO DI DENUNCIARE IL GRADO DI ESASPERAZIONE RAGGIUNTO NEL VIVERE QUOTIDIANO, NELLA NATURA VIOLENTATA DALL’UOMO, NELL’INSOSTENIBILE SVILUPPO TECNOLOGICO SCIENTIFICO E NELLA MANCATA FRUIBILITÀ DELL’ARTE , TUTTI PUNTI  ENUNCIATI NEL MANIFESTO ESASPERATISTA SCRITTO NEL 2003 DAL FONDATORE ADOLFO GIULIANI. L’ALLESTIMENTO È RISULTATO DI FORTE IMPATTO VISIVO, DOVE LE OPERE CON DIMENSIONI ALLA BASE DI 55 CM E ALTEZZA 85 CM, HANNO CREATO UNA CERTA ARMONIA. LA MIA OPERA “CALL FROM THE PLANET: SAVE ME!” ACCOGLIE IL GRIDO DISPERATO DELLA TERRA AVVELENATA DALL’INQUINAMENTO”-  GLI ARTISTI CHE HANNO PARTECIPATO SONO: PIERO ARDENGHI, GIOVANNI ARIANO, LINDA BARBIERI VITA, GIUSEPPE CAPUTO, SALVATORE CIBELLI, ENRICO CONRU, ROSANNA DELLA VALLE, GIUSEPPE DI FRANCO, MROSARIA DI MARCO, ANNA DI MARIA, CIRO DI SOMMA, ROBERTO ELIA, WALTER ELIA, STELVIO GAMBARDELLA, ANTONELLA GIORDANO, LUCIA IOVINO, GIUSEPPE LA FAVIA, ANTONIO LAZARI, RITA LEPORE, GIUSEPPINA MADDALUNO, GIORDANO MARTONE, GIANNI MATTERA, MIRTA, PAOLO NAPOLITANO, SILIA PELLEGRINO, YLENIA PILATO, LAURA PROVENNI, ANTONIO PUGLIESE, SILVIA REA, MARIA ANTONIETTA ROBUCCI, LUCIANO ROMUALDO, MARIA SCALA, ANTONELLA SIRIGNANO, ELENA TABARRO, ANTONIO TAMMARO, TAMARA TAMMARO E CHIARA TONIOLO

DI ANTONIO LUBRANO

Sabato 4 maggio scorso 2024 si è svolto presso le Antiche Terme Comunali di Ischia il vernissage della mostra collettiva d’arte ” Una luce nel buio” degli artisti aderenti al movimento artistico culturale Esasperatismo Logos & Bidone, il cui fondatore è stato il Professore Adolfo Giuliani. La mostra, curata dal maestro Antonio Menotti Pugliese, con il patrocinio del Comune di Ischia e la Proloco Isolaverde di Ischia capitanata dal Presidente Gianni Mattera in arte Adelante, è nata per manifestare il pensiero esasperatista che attraverso canoni ben precisi vuole liberamente raccontare il sentimento degli artisti nei confronti delle problematiche sociali attuali che mettono a dura prova la vivibilità dell’esistenza. Il movimento ” Esasperatismo” denuncia la sofferenza del vivere quotidiano nell’attuale momento storico-culturale. L’evento è stato presentato dalla professoressa Emilia Mallardo, Rosario Pinto storico e critico d’arte e Paolo Napolitano referente nazionale. Gli artisti che hanno partecipato sono: Piero Ardenghi, Giovanni Ariano, Linda Barbieri Vita, Giuseppe Caputo, Salvatore Cibelli, Enrico Conru, Rosanna Della Valle, Giuseppe Di Franco, MRosaria Di Marco, Anna Di Maria, Ciro Di Somma, Roberto Elia, Walter Elia, Stelvio Gambardella, Antonella Giordano, Lucia Iovino, Giuseppe La Favia, Antonio Lazari, Rita Lepore, Giuseppina Maddaluno, Giordano Martone, Gianni Mattera, Mirta, Paolo Napolitano, Silia Pellegrino, Ylenia Pilato, Laura Provenni, Antonio Pugliese, Silvia Rea, Maria Antonietta Robucci, Luciano Romualdo, Maria Scala, Antonella Sirignano, Elena Tabarro, Antonio Tammaro, Tamara Tammaro e Chiara Toniolo. Il movimento ha realizzato tantissimi eventi, nazionali ed internazionali, per comunicare il proprio messaggio di denuncia e di speranza, con semplicità ed umiltà e senza coinvolgimenti partitici. Numerosi e lusinghieri sono stati i consensi riscontrati: adesioni artistiche dai cinque continenti, critica positiva della stampa italiana, spagnola, greca, americana, giapponese; divulgazione del manifesto in otto lingue; inserimento del termine ” Esasperatismo ” nel vocabolario della lingua Treccani. Il fondatore Adolfo Giuliani è stato il protagonista della scena artistica napoletana e del movimento dell’Esasperatismo con la produzione di un manifesto all’aprirsi del secolo del 2000. Oggi, la vitalità della sua creatura, a distanza della sua scomparsa, mostra di avere ancora molte cose da dire, grazie anche all’impegno della moglie Emilia Mallardo e del gruppo di artisti che intendono proseguire lungo il cammino tracciato dal fondatore e dare spazio ai giovani, come ha asserito il maestro Antonio Pugliese durante la presentazione della mostra “Una luce nel buio “. La mostra da lui organizzata si è rivelata un successo in termini di presenza di pubblico. Tante opere interessanti esposte. Al centro della sala delle Antiche Terme Comunali l’occhio è caduto sul bidone,  che rappresenta il logo del movimento: un bidone ammaccato, deformato e abbandonato.Esso rappresenta, per analogia, il contenitore della terra e della vita, il correlativo oggettivo dello scempio e delle ferite del mondo, l’icona dei nostri tempi martoriati. Ed ecco che il bidone diventa, insieme alle opere esposte, simbolo di denuncia del grado di esasperazione in certe situazioni del nostro vivere quotidiano.  Il movimento Esasperatismo  Logos & Bidone è nato così, con questo simbolo forte ma centrato. Il concetto di Esasperatismo non è passato nonostante i ventiquattro anni dall’inizio del movimento. La mostra ” Una luce nel buio” è stata la terza tappa del movimento prima di risalire nella capitale. È stata anche una mostra esempio volta a creare connessione tra i vari movimenti artistici. L’impegno di tutti gli artisti che vi hanno partecipato è volto alla sensibilizzazione delle coscienze sull’insostenibile situazione attuale al fine di promuovere un’attenta riflessione sulla crisi degli eventi e dei valori e di trasmettere un forte messaggio di speranza.  Ogni artista si è attenuto al contenuto di pensiero ” universale ” secondo i canoni del manifesto del 2000, pur nella piena libertà espressiva e nella personale peculiarità artistica. Si e’ espressa così l’artista ischitana Ylenia Pilato:” Ringrazio il maestro Antonio Pugliese per avermi invitata da ischitana a partecipare alla mostra insieme all’artista Gianni Mattera in arte Adelante. È stato un piacere esserci e ringrazio tutti gli artisti che hanno condiviso il pensiero esasperatista. Con questa mostra si è visto il connubio artistico tra diverse realta’, accomunate dal bisogno di denunciare il grado di esasperazione raggiunto nel vivere quotidiano, nella natura violentata dall’uomo, nell’insostenibile sviluppo tecnologico scientifico e nella mancata fruibilità dell’arte , tutti punti enunciati nel manifesto esasperatista scritto nel 2003 dal fondatore Adolfo Giuliani. L’allestimento è risultato di forte impatto visivo, dove le opere con dimensioni alla base di 55 cm e altezza 85 cm, hanno creato una certa armonia. La mia opera “Call from the planet: Save me!” accoglie il grido disperato della terra avvelenata dall’inquinamento”, ha concluso l’artista Ylenia Pilato. Come scriveva Giacomo Leopardi nello Zibaldone: l’immaginazione è la sorgente della ragione, affermando l’importanza della creatività in ogni processo. È un fondamentale riconoscimento del ruolo della facoltà inventiva, dell’immaginazione, in ogni ambito razionale. Intorno ai profondi concetti simboleggiati dal Bidone, gli artisti hanno meditato e si sono espressi, senza banalizzarlo in una forma esteriore di uso quotidiano.  Nella mitologia azteca si venerava la Dea dell’immondizia detta Tlaelquani, divoratrice dello “sporco” materiale e spirituale. Ben coscienti dell’importanza di trasmutare in positivo l’inevitabile ” immondizia” in senso ampio, la dea era anche considerata la patrona della fertilità e della creatività.  Forse almeno in parte inconsapevolmente, Alfonso Giuliani, ha proposto tale metamorfosi, invitando ad immergere le sporche problematiche attuali in quel bidone, crogiolo alchemico, per trasformarle in creatività, in opere artistiche. Il caos che precede ogni processo creativo, matrice originaria, potenzialità da cui deriva ogni cosa, il caos più malefico e sporco da’ origine a messaggi artistici che possono essere di grande validità.  L’esasperazione diventata ” Esasperatismo ” è quindi denuncia, ma ancor di più, con questo contenitore alchemico che ne è emblema, il Bidone, diviene invito all’arte ed al suo valore di magico mezzo di trasmutazione per una migliore qualità di vita. È da Napoli che questo bidone alchemico viene offerto a tutto il mondo, da Napoli città dai tanti contrasti, tra monte e mare, che genera temperamenti focosi, vulcanici o capaci dell’abbandono nelle acque cullanti,… sino a raggiungere l’apatia! Il richiamo parte da Napoli, paese dal caos dei rifiuti e dalla grande creatività, dalla violenza diffusa, ma anche dall’amore cantato in una melodia struggente, città carismatica, dove si crede con forza al valore di un amuleto, di un rito. Da questa discussa, magnetica e contrastante città, l’Esasperatismo è giunto ad Ischia con la mostra ” Una luce nel buio” che rimarrà visibile fino al 15 maggio 2024 presso le Antiche Terme Comunali di Ischia in giorni ed orari di apertura al pubblico.

                                                    lubranoantonio516@gmail.com

                                                      info@ischiamondoblog.com

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Il Servizio Speciale

è stato realizzato

da ANTONIO LUBRANO

Con la Fotoricerca

 effettuata da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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Fatti Curiosi
LA VIGILIA DI NATALE E’ UNA GIORNATA PARTICOLARE CHE NON SIGNIFICA SOLO…CAPITONE E CORSA AI REGALI – ISCHIA ORGANIZZA AL MEGLIO IL SUO FESTOSO NATALE 2023 PARTENDO ALLA GRANDE GIA’ DAL GIORNO ATTESO DELLA VIGILIA 24 ,DICEMBRE – OGGI NATALE NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE E DELLE…BELLE SORPRESE———————————————–(clica sulle foto le vedrai in primo piqano e più grandi)

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Servizio speciale di

ANTONIO LUBRANO & MICHELE LUBRANO

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Fotoricerca e Scatti di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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UN “DOLCE”  ED ILLUMINATO NATALE PER ISCHITANI  E TURISTI  ARRIVATI  IN ORDINE SPARSO SULL’ISOLA – OGGI DOMENICA  24 DICEMBRE  GIORNO DELLA VIGILIA DI NATALE INIZIEREMO IL CICLO DELLE FESTE  NATALIZIE.  L’ISOLA È TUTTA IN FESTA CON  ADDOBBI STRADALI  ED EVENTI  CHE NE RIMARCANO LA  INTERNAZIONALITÀ SUL PIANO DELL’IMMAGINE  E DELLA PROMOZIONE TURISTICA SPECIE A ISCHIA, FORIO  E CASAMICCIOLA.  MA NATALE È ANCHE  PROFUMO, SOPRATTUTTO DI DOLCI CHE SI FANNO IN FAMIGLIA E NELLE PASTICCERIE DELL’ISOLA. LA GAMMA  È VASTA E SI CARATTERIZZA CON L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. SI PARTE DAL ROCCOCÒ E SI PROSEGUE CON I MOSTACCIOLI, LE PASTE REALI, LE CASSATINE. LA CASSATA, GLI STRUFFOLI, IL TRONCHETTO DI  NATALE  I SUSAMIELLI, I TORRONCINI NATALIZI, I RAFFAIUOLI,   IL CASATIELLO AL RUM ED IL FAMOSO PANETTONE. FRA QUESTI IL ROCCOCO CONSERVA IL  RUOLO DI LEADER  FRA I DOLCI DI NATALE  E SI IMPONE SU DI ESSI PER IL SUO GUSTO E LA SPECIALE FORMA. IL ROCCOCÒ È UN DOLCE  NAPOLETANO PRODOTTO CON MANDORLE, FARINA, ZUCCHERO E SPEZIE VARIE. FRUTTA SECCA CON MANDORLE, NOCI E NOCCIOLE. ANCORA POCHE ORE DI ATTESA PER IL PRANZO  SERALE DELLA VIGILIA CHE SARÀ PER LO PIÙ A BASE DI PESCE CON L’IMMANCABILE  TRADIZIONALE E GUSTOSO CAPITONE – QUESTA SERA, PRIMA DELLA RITUALE  MESSA DI MEZZANOTTE, PER SALUTARE LA VENUTA AL MONDO DI GESÙ BAMBINO, AVREMO GIÀ CONSUMATO LA NOSTRA PRIMA CENA SPECIALE DELLA VIGILIA TANTO PREPARATA ED ATTESA  PER LA BONTÀ DEL MENU, CHE PER LO PIÙ SARÀ TUTTO A BASE DI PESCE  COL PIATTO DI APERTURA DEI CLASSICI VERMICELLI CON LE VONGOLE E PER SECONDO IL GUSTOSO TRADIZIONALE CAPITONE FRITTO ACCOMPAGNATO DALLA ALTRETTANTO TRADIZIONALE INSALTA DI RINFORZO.

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di Antonio Lubrano

Natale già dalla Vigilia con i tuoi e…Pasqua con chi vuoi, è il vecchio adagio a cui gli ischitani si attengono alla lettera, almeno per  il Natale. Diversamente invece la pensano i turisti che in questi giorni in ordine sparso,sono arrivati sull’isola col determinato scopo di  trascorrere le feste natalizie  Capodanno compreso, non proprio in famiglia, ma da noi, ossia qui ad Ischia dove hanno trovato  da oggi, Vigilia di Natale. un ambientazione festosa elevata al meglio, con strade illuminate con le artistiche luminarie natalizie, mercatini natalizi in piazzetta San Girolamo ad Ischia, la Casa di Babbo Natale, i concerti di Natale nelle varie chiese dell’isola ed in particolare nella chiesa conventuale di Sant’Antonio alla Mandra, concerti in piazza con cantanti famosi  tipo Arisa e Clementino a Forio,  negozi alla moda aperti, bar e ristoranti con i menu  specifici del Natale, la messa di mezzanotte di questa sera per chi crede di ristorare anche il proprio spirito ed infine il bel tempo forse che ci accompagnerà, secondo le previsioni, per tutto il periodo natalizio.  Poi più avanti si vedrà. Insomma, tanta roba, come dicono al nord,  per una Vigilia ed un  Natale 2023  pieno e da ricordare anche per essere  probabilmente anche il Natale più  costoso della storia  visto che i prezzi non sono da…fame.. Ma vale la pena evidenziare il Natale ischitano con le sue tradizioni e convinzioni. In pratica Natale in Chiesa, in strada e a tavola , per santificare lo spirito e la carne. Il concetto, se vogliamo, vale da sempre, dai tempi di magra a quelli opulenti di oggi, nonostante la crisi apparente di cui ciascuno si lamenta. Questa sera, prima della rituale  messa di mezzanotte, per salutare la venuta al mondo di Gesù Bambino, avremo già consumato la nostra prima cena speciale della Vigilia tanto preparata ed attesa  per la bontà del menu, che per lo più è tutto a base di pesce  col piatto di apertura dei classici vermicelli con le vongole e per secondo il gustoso tradizionale capitone fritto accompagnato dalla altrettanto tradizionale insalta di rinforzo. Cosi oggi 24 dicembre  giorno della Vigilia di Natale inizieremo il ciclo delle feste  natalizie.  L’isola è tutta in festa con  addobbi stradali  ed eventi  che ne rimarcano la internazionalità sul piano dell’immagine  e della promozione turistica.  Ma Natale è anche  profumo, soprattutto di dolci che si fanno in famiglia e nelle pasticcerie dell’isola. La gamma è vasta e si caratterizza con l’imbarazzo della scelta. Si parte dal Roccocò e si prosegue con i mostaccioli, le paste reali, le cassatine. La cassata, gli struffoli, il tronchetto di  Natale  i susamielli, i torroncini natalizi, i raffaiuoli,   il casatiello al rum ed il famoso panettone. Fra questi , il Roccoco conserva il  ruolo di leader  fra i dolci di Natale  e si impone su di essi per il suo gusto e la speciale forma. Il roccocò è un dolce  napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero e spezie varie senza farsi mancare le profumate bucce di mandarino. Il Roccocò è cotto al forno ed ha una forma tondeggiante simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. È un biscotto particolarmente duro quindi può essere ammorbidito bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala. La sua preparazione più antica risale al 1320 a opera delle monache del Real Convento della Maddalena. Il nome roccocò deriva dal termine francese rocaille per via della forma barocca e tondeggiante simile a una conchiglia arrotondata. Il roccocò è il dolce che accompagna le famiglie ischitane per  tutto il periodo delle feste natalizie, fino all’Epifania. Viene spesso venduto insieme a raffaiuolimustaccioli e susamielli, altri dolce tipici della tradizione gastronomica natalizia ischi tana. Anche se la maggior parte delle persone crede che i roccocò siano solo duri, ci sono anche di morbidi e di varie dimensioni. Gli struffoli sono anch’essi dolci  tipici della tradizione Napoletana importati sull’isola dalle vecchie generazioni, e rappresentano sicuramente una delle ricette più caratteristiche del periodo Natalizio ischitano.  Essi sono piccole palline di pasta dolce, fritte e poi immerse nel miele e decorate con confettini colorati e frutta candita. Per quanto riguarda le origini degli struffoli, dobbiamo tornare indietro fino all’età degli antichi Greci che pare li abbiano esportati nel Golfo di Napoli al tempo di Partenope. Ed è proprio dal greco che secondo molti deriverebbe anche il nome “struffoli”: più precisamente dalla parola “strongoulos”, ovvero “dalla forma arrotondata”. Altre teorie sostengono che la parola struffolo, deriverebbe da “strofinare”, il gesto che compie chi lavora la pasta, per arrotolarla a cilindro prima di tagliarla in tocchetti. Altri ancora, pensano che lo struffolo si chiami così perché “strofina” il palato, ovvero lo solletica con il suo dolce sapore. Le Paste Reali sono altri dolci che trovano la loro origine nei conventi della vicina Napoli, dai delicati colori pastello che vanno dal rosa, al verde al giallino, preparati con mucchietti di paste di mandorle sistemati su di un ostia tagliata che serve da base e dalle forme più svariate, come stelline a più punte, mezze lune,  tondini, tronchetti  e forme di vari tipi di frutta. Diciamo che sono i dolci della Vigilia di Natale per eccellenza, le suore li preparavano rispettando la dieta di magro, perchè erano preparati con farina zucchero, spezie e mandorle finemente tritate e non era utilizzato alcun grasso animale, essendo il loro condimento ottenuto esclusivamente dall’olio premuto dalle stesse mandorle. L’origine del nome pasta reale pare risalga all’epoca di Re Ferdinando IV.. Si racconta che il Re si recò un pomeriggio in visita al convento delle suore di San Gregorio Armeno e, dopo aver visitato la cappella ed il convento, fu accompagnato dalle sorelle nel refettorio, ove su un grande tavolo era preparato un buffet in cui facevano bella mostra di se aragoste, pesci arrostiti, polli e fagiani oltre a della splendida frutta. Il Re era un gran mangiatore ma si scusò dicendo che da poco aveva finito di pranzare e non sarebbe stato il caso riaffrontare un pasto del genere. Ma le suorine con sguardi di complicità pregarono Re Ferdinando di degnarsi di un assaggio, quale fu la sorpresa del sovrano quando si accorse che tutto quel Ben di Dio non erano altro che dolci efficientemente scolpiti con la pasta di mandorle e certosinamente dipinti a mano. Questa tradizione di pasta reale è rimasta oggi soprattutto in Sicilia dove ci sono degli abilissimi artigiani di pasta martorana o reale. I Mustaccioli, molto consumati  sulle tavole ischitane, sono invece dei dolci natalizi  dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato.  Il  loro nome è legato alle antiche preparazioni contadine che utilizzavano il mosto, mustacea era infatti il loro nome latino, col quale venivano preparati per essere resi più dolci. I Sosamielli  a forma di “S” sono un altro dolce di Natale  in uso a Ischia, impastato con del miele liquido ed anticamente veniva distinto in sosamiello nobile, preparato con la farina bianca e v’era l’usanza di offrirlo alle persone di riguardo, il sosamiello per zampognari, impastato con farina ed elementi di scarto, che veniva offerto al personale di servizio ai contadini in visita e a coloro che venivano a suonare in casa, ed in ultimo il sosamiello del buon cammino imbottito con la marmellata di amarene e che veniva offerto ai soli religiosi. Questi in sostanza sono i dolci che tengono banco da oggi fino alla Befana nelle famiglie ischitane. Un certo numero di famiglie se li confeziona in casa con l’aiuto dei propri fornetti. La  maggior parte invece, preferisce comprarli direttamente in pasticceria risparmiando sul tempio e nella tasca.

 antoniolubrano1941@gmail.com

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di Michele Lubrano

La Vigilia di Natale è un giorno particolare dell’intero periodo festivo. Esso va spiegato con informazioni e considerazioni per meglio intendere l’importanza di questo giorno che oggi   vivremo in tutta la sua pienezza. La vigilia di Natale è il giorno che precede quella che è considerata una delle principali festività del cristianesimo. Cade generalmente il 24 dicembre, ma per le Chiese che continuano ad adottare il calendario giuliano, a causa dello sfasamento dello stesso rispetto al calendario gregoriano, la vigilia di Natale si celebra 13 giorni dopo, il 6 gennaio dell’anno successivo del calendario gregoriano. Nella tradizione del mondo occidentale assume una grande valenza simbolica poiché si celebra, nella notte, la nascita di Gesù, in una grotta di Betlemme, nella Giudea, regione della Palestina. Secondo i vangeli, seguendo la stella di Betlemme, i re magi venuti dall’Oriente trovarono un bambino che giaceva in una mangiatoia: ne riconobbero l’importanza e gli offrirono, incenso e mirra. Per il fedele, la veglia notturna della vigilia serve da transito verso il mistero della nascita del Dio che si fa uomo ed entra nella storia dell’umanità: si danno gli ultimi ritocchi al presepe, ci si prepara per la messa di mezzanotte, in una attesa che ha lo scopo di far presente e reale il miracolo della nascita di Gesù. Per l’anno liturgico e giubilare della Chiesa cattolica, la vigilia di Natale è l’ultimo giorno dell’Avvento ed è anche l’ultimo dei nove giorni feriali della cosiddetta novena di Natale e il primo del tempo di Natale. C’è anche da ricordare la celebrazione della veglia nella quale i fedeli, dalla tarda serata e fino all’alba del giorno di Natale, si riuniscono in preghiera. All’originaria valenza è stata aggiunta quella propria della festa moderna, percepita anche dai non credenti, caratterizzata da una ricca cena (detta appunto “della vigilia”) e dallo scambio di regali, destinati alle persone care, allo scoccare della mezzanotte. Tale usanza non è diffusa in tutto il mondo, dove spesso come nel Regno UnitoNord America e Australia si fa la cena di Natale invece della vigilia.[1] L’Italia però fa da unica eccezione poiché la cosiddetta “cena della Vigilia” è molto variabile da zona a zona: infatti in alcune zone si preferisce festeggiare al pranzo del giorno di Natale, mentre la cena della relativa Vigilia è del tutto ignorata, in contrasto quindi con la tradizione Nord Europea e Scandinava.Inoltre, in alcune zone dell’Italia meridionale, nella mezzanotte tra il 24 e 25 dicembre è usanza svolgere, in casa, una processione aperta da una candela seguita dal più piccolo recante la statuina di Gesù bambino e il resto dei familiari che intonano il Tu scendi dalle stelle, l’Astro del ciel o il Venite fedeli; tale processione termina con l’arrivo presso il presepe, il bacio al “bambinello” e la riposizione dello stesso sulla culla della natività. Quest’usanza era in tempi passati  abbastaza diffusa nelle famiglie dell’isola, nelle quali addirittura il rito sacro lo si anticipava al mattino presto della Vigilia subito dopo la conclusione della Novena del Bambino in chiesa. Ora solo Forio mantiene la tradizione e lo fa in piazza San Gaetano ed in Via Marina alle prime luci dell’alba di questa mattina, dopo la novena del bambino con una processione ed una pubblica faggiolata fumante.

                                                                                                                                        michelelubrano@yahoo.it

Il Servizio Speciale

è stato realizzato da

ANTONIO LUBRANO

 MICHELE LUBRANO

E

GIOVAN GIUSEPPE LUIBRANO

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