STORIA – MARZO 2011 – STORIE ISCHITANE (PANZA, FORIO, BARANO) DI EMIGRAZIONE ISOLANA IN ARGENTINA ———GUIDO PISANO, NATO A TESTACCIO, NEL COMUNE DI BARANO D’ISCHIA, NELL’ANNO 1931 IL PIU’ PICCOLO DI SETTE FRATELLI EMIGRO’ A MAR DEL PLATA, ARGENTINA NELL’ANNO 1950 A SOLI 19 ANNI D’ETA’, PER RAGGIUNGERE DUE DEI SUOI FRATELLI, GIORGIO E VINCENZO EMIGRATI TRE ANNI PRIMA- VINCENZO MORI’ DOPO POCO TEMPO, ERA ANCORA MOLTO GIOVANE AVEVA APPENA 25 ANNI. AMICI DEL SUO PAESE CHE GIA’ SI TROVAVANO A MAR DEL PLATA L’ASPETTAVANO E SUBITO INCOMINCIO’ A LAVORARE COME PESCATORE NELLA BARCA DI NOME “NUEVA REGINA PACIS”, DI PROPRIETA’ DEL NONNO DEL SACERDOTE DON MICHELE CACCIUTTO. DEDICATO AL LAVORO PER LA SUA FAMIGLIA LONTANA E PER SE STESSO, DOPO ANNI DI SACRIFICI COMPRO’ INSIEME A DUE SUOI PAESANI AMICI, GIORGIO NAPOLEONE E ANTONIO DI IORIO UNA PROPRIA BARCA CHIAMADOLA” MADONNA DELL’ARCO” E PER TANTISSIMI ANNI SONO STATI INSIEME IN QUESTA SOCIETA’. NELL’ANNO 1959 SPOSO’ PER PROCURA FERMINA D’ABUDO, NATA A PANZA NEL COMUNE DI FORIO D’ISCHIA, E NEL MESE DI OTTOBRE DEL 1960 SONO NATI I GEMELLI ENZO E FRANCA. DA PARTE DI ENZO SONO NATI DUE NIPOTI, SEBASTIAN E LEANDRO CHE SONO STATI LA GIOIA DEL NONNO E LA NONNA. DAL 2005 DOPO ANNI DI CONVALESCENZA GUIDO NON E’ PIU’ CON NOI FISICAMENTE , PERO’ RIMANE SEMPRE NEI RICORDI CON NOI CHE SOTTOSCRIVIAMO QUESTA BREVE NOTA – FERMINA D’ABUNDO VEDOVA PISANO INSIEME AI SUOI FIGLI, NUORA E SUOI NIPOTI TUTTI.

I PISANO EMIGRATI

A MAR DEL PLATA IN ARGENTINA

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  DA BARANO D’ISCHIA A MAR DEL PLATA

                                       STORIA DELLA FAMIGLIA BALDINO

 

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                       di MICHELE LUBRANO

 

La storia di Pasquale Baldino è tipica di quelle antiche famiglie ischitane emigrate all’estero il cui capostipite lascia per primo il proprio paese di origine per poi farsi seguire successivamente con il classico “atto di richiamo”  dai propri congiunti in sofferto  stato di attesa. Quante famiglie ischitane in passato hanno osservato simile travagliato viatico. I paesi prescelti erano Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Venezuela, Uruguai e Argentina. Pasquale Baldino lega la sua storia personale e della sua famiglia proprio all’Argentina il paese che l’ha visto crescere e progredire fino a conquistarsi la buona posizione sociale di cui oggi gode insieme alla sua consorte ed ai suoi tre figli e nipoti di ultima generazione. Vale la pena però incominciare dall’inizio per conoscere meglio i vari passaggi esistenziali della famiglia Baldino originaria di Barano d’Ischia e bene intergrata nel tessuto sociale della bella città di Mar del Plata. E’ lo stesso Pasquale Baldino a parlare  e lo fa con orgoglio e commozione: “ La mia famiglia ha origini contadine. Mio nonno Pasquale e mia nonna Assunta D’Acunto generarono nove figli tutti maschi. Di questi, mio padre Antonio da Piedimonte da giovane forte e volenteroso seguì il suo genitore a lavorare la terra ai Maronti. Poi vi fu la chiamata al servizio militare, la guerra e la prigionia in Germania. Il suo calvario durò sette anni. Quando ritornò sull’isola ebbe la sgradita notizia che suo padre era morto. Poco tempo dopo convola a nozze con Maria Immacolata Di Scala, mia madre, figlia di Andrea Di Scala e Maria Giovanna  in Di Scala nella chiesa di San Giorgio al Testaccio, dove  io sono stato battezzato. Quando mia madre era in dolce attesa della mia nascita, mio padre partì per l’Argentina chiamato da  suo fratello e dai suoi  cognati. Per noi rimasti a Barano furono giorni duri: la mia mamma andava a vendere la frutta con il cestino in testa a Casamicciola via Rotaro a piedi per guadagnare qualche soldo che serviva per darmi da mangiare. Poco tempo dopo abbiamo raggiunto mio padre in Argentina. Infatti il 23 marzo del 1950 in tenera età in braccio a mia madre siamo arrivati a Buenos Aires dove era mio padre Antonio ad attenderci. Mia madre contenta mi diceva – bacia papà – ma io mi rifiutavo perché mi ero abituato a riconoscere nella figura paterna solo mio nonno Andrea con cui  avevo trascorso i primi anni della mia fanciullezza. Da lavoratore della terra vicino ai Maronti insieme a mio padre passo a vivere la vita da pescatore a Mar del Plata dove sono nati i miei due fratelli Andrea Giorgio e Pietro Mariano. Insieme ci siamo dedicati alla lavorazione delle acciughe sotto sale per venderle nel paese. Maturando e affrontando i primi impegni responsabili della vita, mi sono sposato con Maria Catalina Di Scala con cui ho avuto tre figli  Antonio Salvador, Giorgio Andrea e Mariana Lourdes. A mano a mano che la mia famiglia cresceva abbiamo incominciato a conoscere il mondo visitando l’Italia,la Spagna, il Marocco ed altri paesi. Il 30 settembre del 1985, di ritorno dal viaggio in Italia e quindi nell’isola d’Ischia, abbiamo subìto la scomparsa di mio padre Antonio. Ora bisognava rimboccarsi le maniche e dare una nuova svolta alla nostra ditta avviata e diretta da mio padre. Cosi che, con i miei fratelli  e nipoti e con l’attenzione di nostra madre, abbiamo sviluppato l’azienda per diventare armatori di navi da pesca di medio ed alto mare e congelatori a livello industriale del pescato. Con duro lavoro e grandi sacrifici abbiamo messo su una delle più importanti Aziende di Mar del Plata, il “Gruppo Baldino” in Argentina in cui lavorano circa mille persone. Siamo stati fortunati ed ossequiosi delle regole e ringraziamo anche questo paese, l’Argentina che ci ha accolto e ci ha permesso tanto. Portiamo Ischia nel cuore tutti i giorni perché il mio paese natio rappresenta la luce perenne attraverso la quale vediamo Dio che ci aiuta nel lavoro e nella conservazione della fede. La canzone dice, “portate una cartolina per cent’anni…”, io ho cento cartoline nel cuore che mi trasmettono continuamente le immagini della terra dove sono nato e le guardo con struggente nostalgia. Dall’isola abbiamo portato la devozione per i nostri santi patroni dando la nostra partecipazione ai comitati per i festeggiamenti. Facciamo parte del club sportivo di calcio e cultura  Bonfield e siamo vicini a tutti gli eventi sociali che animano la vita di Mar del Plata. La nostra disponibilità per tutto ciò che di buono e di sociale si fa in Mar del Plata, per noi è considerato un dovere”.

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NELLE SALE DEL VECCHIO EDIFICIO DELL’ALBERGO DEGLI EMIGRANTI IN BUENOS AIRES IN ARGENTINA SABATO 8 NOVEMBRE  2008 ALLE ORE 17.00 DEL POMERIGGIO HA AVUTO LUOGO L’INAUGURAZIONE DI UNA INTERESSANTE MOSTRA DELL’EMIGRAZIONE ISCHITANA CON LA PRESENZA DI UNA NUMEROSA RAPPRESENTANZA DI ISCHITANI EMIGRATI ED ORA RESIDENTI IN BUENOS AIRES, DEL CONSOLE D’ITALIA, DELL’AMBASCIATORE ITALIANIO  RONCA E DI ALTRE AUTORITA’ ARGENTINE – LA MOSTRA E’ PROMOSSA DAL DOTT. ANIELLO DI IORIO ED E’ LA PROSECUZIONE DELLA MOSTRA ORIGINARIA ORGANIZZATA IN PRIMIS DALL’ASSOCIAZIONE ISCHITANI NEL MONDO PRESIEDUTA DALLA PROF.SSA MARIA LAURO  “PE’ TERRE ASSAJE LUNTANE” CHE NE DETIENE LA ESCLUSIVA PATERNITA’ TENUTASI PROPRIO AD ISCHIA NEL MESE DI SETTEMBRE – ALLA MOSTRA DI BUENOS AIRES VI HA PARTECIPATO ANCHE LA DELEGAZIONE ISCHITANA PRESENTE IN QUELLA DATA NELLA CAPITALE ARGENTINA PER LO STORICO GEMELLAGGIO FRA L’ISOLA D’ISCHIA E LA CITTA’ DI MAR DEL PLATA – LA DELEGAZIONE PARTITA’ DA ISCHIA IL 30 OTTOBRE 2008 ERA GUIDATA DAI SINDACI ISOLANI E DAL VESCOVO MONS. STROFALDI – LA MOSTRA CON DOCUMENTI ED IMMAGINI  RIGUARDANTI ANCHE  LA FAMIGLIA DI IORIO-DI SCALA SIN DALLE PROPRIE ORIGINI E’ STATA NEI  PRESENTATA ANCHE DAL GIORNALE ITALIANO IN BUENOS AIRES “LA VOCE D’ITALIA” 

In questa  importantissima mostra di 50 anni di immigrazione italiana in argentina, realizzata dal giornale italiano Voce d’ italia, inaugurata il giorno 7 /l0  e che il 11/11  si exibira nel parlamento argentino ( senato )  c’era un  solo pannello dedicato a le storie delle famiglie italiane, che come potete vedere, e la famiglia ischitana Di Iorio/ Di Scala , il pannello era composto cosi. sfondo dil pannello , le condizione generali  di un biglietto di imbarco di terza classe ,  e sopra  6 fotografie: 1) il matrimonio  in Barano d’ Ischia Chiesa di San Giorgio , dei genitore di Aniello , 2) Sbarco a Buenos Aires dei genitori di Aniello in braccio il fratellino di 1 anno Giorgio , il Nonno materno Vincenzo  che le riceve, in compagnia di amici ischitani , ( il nonno aveva pagato i biglietti  per farli venire in BsAs, 3)  Il passaporto de la mamma di aniello co y 3 figli, 4) Foto  de la nonna materna di aniello , con 2 nipottini ( il fratello di aniello , e il figlio d ‘ Anna , ambe due nati in argentina,  5) Foto dil nonno paterno, il padre e aniello, 6) Foto di un matrimonio di ischitani, dove si vedono gli sposi, la nonna materna , il zio Antonio , Aniello e il fratello Vincenzo , PER ME  UN GRANDE HONORE , per quanto  faccio fare buona figura a tutta la intera isola .———-    Nel seguente mail, vi mando  Jornadas BUENOS AIRES ITALIANA , 3 giorni , nella cuale nel primo giorno  8/10 al pomeriggio sotto il titolo CULTURA  si exibische un film documentario intitolato ” Da Napoli a Buenos Aires, il viaggio della musica migrante , nel quale c’è il progamma radio di Aniello di Iorio Voces de Napoles , e y sui cantanti e le storie dil suo pubblico, CHE GRANDE  GIOIA   Aniello

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LA LUNGA STORIA DELL’EVI (ENTE AUTONOMO PER LA VALORIZZAZIONE DELL’ISOLA D’ISCHIA) DAL LONTANO 1939, ANNO IN CUI VIDE LA LUCE E IN SEGUITO PROSPERO’, FINO AI GIORNI D’OGGI, DIVENUTO SOLO UN UFFICIO DISTACCATO SULL’ISOLA DELL’ASSESSORATO AL TURISMO DELLA REGIONE CAMPANIA CHE NE GESTISCE L’ATTUALE INUTILE RUOLO

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        UN PO’ DI STORIA… 


 

 
      
  

  

la STORIA DELL’EVI   

  La storia dell’odierna EVI parte da lontano.

         Con legge n. 1450 del 22 luglio 1939 nasceva la prima EVI, ossia l’?Ente Autonomo per la Valorizzazione dell’Isola d’Ischia?. L’EVI godeva di personalità giuridica ed era titolare, fra l’altro, del servizio pubblico di approvvigionamento idrico e di distribuzione dell’acqua potabile. Bisogna dire, però, che il suo scopo principale era quello di promuovere la tutela dell’ambiente isolano e del turismo.

         Il 6 dicembre 1974, con delibera di giunta n. 6759, la Regione Campania nominava il commissario liquidatore dell’EVI. Secondo alcuni la sua scomparsa era quanto mai inopportuna, a maggior ragione se si considera che l’isola d’Ischia era ed è un’affermata realtà turistica e che l’EVI aveva funzionato egregiamente. Secondo altri, invece, esso aveva rilevato grosse deficienze ed aveva ormai assolto alla sua funzione storica, necessitando quindi di essere sostituito da nuove entità specializzate, tra cui in primis la cosiddetta ?Azienda Turismo?, demandando quindi la gestione stretta dei servizi idrici ad altre realtà gestionali.

         Quindi, il 17 gennaio 1975, con decreto n. 48913 del Prefetto di Napoli, veniva costituito il CAFI, ?Consorzio Acquedotto e Fognature dell’Isola d’Ischia?, che aveva il compito di gestire il servizio dell’acquedotto e delle fognature dei Comuni dell’isola d’Ischia. Il CAFI subentrava perciò all’EVI nella titolarità del servizio idrico.

         Con convenzione del 6 marzo 1997 i sei sindaci dell’isola d’Ischia, componenti l’Assemblea del CAFI, ai sensi dell’art. 60 della legge 142/90 procedevano alla trasformazione del Consorzio, che diventava così il CISI, ?Consorzio Intercomunale Servizi Ischia?. La sua stessa denominazione fa comprendere come l’Ente si candidasse a divenire il gestore di una serie di servizi pubblici locali. Il CISI è dotato di personalità giuridica e di ampia capacità contrattuale, che gli consente di stipulare contratti di natura societari ritenuti necessari o opportuni per raggiungere i propri fini istituzionali.

         L’art. 22 della legge 142/90, III comma, lettera e, prevede, quale forma di gestione imprenditoriale dei servizi pubblici locali, la possibilità di ricorrere alla creazione di una società di capitali. Inoltre, le leggi n. 498/92 e n. 95/95 affidano alle società di capitali ex art. 22 legge 142/90 la possibilità di realizzare e gestire opere pubbliche ed infrastrutturali connesse ai servizi pubblici. C’è poi tutta una normativa successiva che amplia il raggio d’azione e le possibilità operative delle società di servizi, in linea con le grandi trasformazioni economiche, legislative ed amministrative contemporanee.

         Con delibera di assemblea n. 1 del 20 gennaio 2000, veniva costituita la società per azioni ?Energia Verde Idrica? per la gestione di servizi pubblici e per la realizzazione di opere pubbliche ed infrastrutture relative ai servizi medesimi.

GLI ULTIMI SVILUPPI

 

 L’?Energia Verde Idrica? spa (da ora in avanti EVI spa) è una società costituita il 3.2.2000 dal ?Consorzio Intercomunale Servizi Ischia? (da ora in avanti CISI), per l’80 %, e dal Comune di Procida per il restante 20 %. Il capitale sociale ammonta a 400mila Euro.

La società fu costituita ai sensi dell’art. 22, commi 1 e 3, lett. e, legge n. 142/90 e per quanto previsto dall’art. 19 della legge n. 109/94. Essa è affidataria, per un arco temporale di trent’anni, dei seguenti servizi:

– servizio idrico integrato per l’isola d’Ischia. Il servizio è affidato all’EVI ed operativo dal 1.8.2000.

– servizio di distribuzione ed erogazione del gas nell’ambito del territorio dell’isola d’Ischia. Il servizio affidato non è stato ancora attivato.

– attività di progettazione e realizzazione delle opere pubbliche infrastrutturali connesse ai servizi idrico integrato e del gas metano.

– servizio idrico integrato per l’isola di Procida. Il servizio è affidato e operativo dal 1.3.2001.

A fronte dei servizi affidati e della concessione d’uso dei beni l’EVI paga al CISI ed al Comune di Procida un canone di concessione annuo.

LE SFIDE DEL FUTURO – LA NUOVA EVI 

L’EVI è una società il cui nome richiama suggestioni storiche. L’EVI di una volta significava ?Ente per la Valorizzazione dell’Isola d’Ischia?, mentre adesso significa più semplicemente ?Energia Verde Idrica?, a cui va aggiunta la particella tecnica ?Spa?, cioè ?Società per azioni?.

Il nome fa intuire che questo nuovo organismo si occupa dei servizi pubblici locali.

Per ora l’EVI si occupa del ciclo idrico integrato ma, in futuro, si occuperà anche del servizio di pubblica illuminazione, della produzione e distribuzione del gas (la cosiddetta ?metanizzazione? delle isole di Ischia e Procida) e dell’energia elettrica, della manutenzione delle strade e della creazione e gestione di quelle opere pubbliche collegate ai servizi appena detti.

In un certo senso la nuova EVI persegue gli stessi obiettivi dell’EVI storica: la valorizzazione dell’isola d’Ischia, a cui si va ad aggiungere Procida. La vecchia EVI lo faceva direttamente, questa in maniera indiretta, utilizzando lo sviluppo dei servizi pubblici locali. 

A DELL’EVI

°  IL LAGO CHE DIVENNE PORTO 

1854-2009 

SONO TRASCORSI 158 ANNI – IL  17 SETTEMBRE 2004 E’ STATA CELEBRATA LA FESTA DEI 150 ANNI

Ischia Mondo - Storia

                                          Presentazione 2007

 Il 17 settembre del  2004, ricorse l’atteso anniversario dei 150 anni della storica apertura del porto borbonico. Per questo, il Comune di Ischia –  Sindaco Giuseppe Brandi – il Comitato Villa Bagni e Marina di Portosalvo approntarono un ricco programma di manifestazioni celebrative per ricordare agli ischitani e ai turisti presenti l’ importante ricorrenza. Fu un vero successo. Memorabile!

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                                    La Storia della Scuola Media G.Scotti


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Ad Ischia, molti anni or sono, c’erano solo le scuole elementari e, non tutti i bambini, di età scolare, la frequentavano. In seguito il Seminario poté accogliere non solo gli aspiranti preti, ma anche i ragazzi desiderosi di acculturarsi. Quando mons. Onofrio Buonocore, già insegnante dei seminaristi, riuscì ad ottenere dal comune un’aula del soppresso Convento dei Frati Conventuali alla Mandra, verso il 1915, si adoperò per installare in quel luogo una scuola di avviamento professionale, a tipo agrario, perché i figli del popolo potessero avere un’istruzione post-elementare con particolare attenzione per l’agricoltura che, unitamente alla pesca, erano le uniche fonti di guadagno per l’isola. La nuova scuola, intitolata a Vittoria Colonna, da privata fu municipalizzata  e poi riconosciuta dallo Stato. In seguito la sede passò a villa Drago, in via V. Colonna. Solo nel 1936 fu istituita ad Ischia una scuola, oggi denominata Media, ma allora Ginnasio Inferiore. Il primo Preside fu il prof. Berardelli. La sede era nella villetta Scannapieco: le aule erano anguste, disadorne, ma per gli alunni erano tutto, perché costituivano la palestra dell’intelletto e dello spirito che ha spronato tutti gli studenti. Le difficoltà non mancavano in quel tempo perché mancava il necessario, ma non mancava l’entusiasmo e la voglia di imparare. Presto, però, la villetta Scannapieco non fu sufficiente, anche perché l’Istituto di Avviamento Professionale fu assorbito dal Ginnasio Inferiore e si dovettero dislocare alcune sezioni: alla villa Borrelli, al Valentino Barile, al Pirozzi. Anche i Presidi si succedettero: Preside Geltrude, Preside Baldino, Preside Di Meglio Baldino Anna, Preside Cenatiempo Vincenzo, Preside Maria Michela Di Costanzo, Preside Ginocchio ed in ultimo il Preside Monti Lucia. Molti sono gli insegnamenti che si sono alternati nel corso dei vari anni, molti ben preparati e socievoli con gli alunni che hanno apprezzato coloro che li incoraggiavano e che hanno raggiunto mete brillanti. Alla fine degli anni ’60 fu completato, in via Michele Mazzella, l’attuale edificio scolastico. Nel corso della costruzione il sindaco V. Telese chiese alla preside Baldino che cosa volesse porre sulla facciata ove era stato segnato, con pietre dure e scure, un cerchio, e la preside in un baleno: Enea che porta sulle spalle Anchise. L’edificio attuale fu intitolato a mons.               G. Scotti, è molto ampio, luminoso, ha tutti i comfort, un grande atrio, un vasto piazzale che da nell’ingresso. Oggi gli alunni forse non apprezzano quanto a loro è stato dato, ma i loro predecessori di certo farebbero salti di gioia paragonando il loro edificio a quello in cui frequentarono il Ginnasio Inferiore.