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Il Servizio Speciale

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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di MICHELE LUBRANO

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L’impostazione ulteriormente rinnovata che Maria Grazia Nicotra, alla sua seconda esperienza nel ruolo di direttore artistico, sta dando alla Festa di S. Anna edizione 2016, comprende, come è naturale, anche il lato storico- religioso con tutti i suoi risvolti che portano a ciò che accadde alle origini, dentro e intorno alla chiesetta protagonista. Quando morì Innico D’Avalos (1504) capitano della guardia sul Castello e Governatore dell’isola, il figlio Alfonso, nativo del Castello, aveva appena due anni. Sua madre donna Laura Sanseverino che frequentava con la famiglia la Torre solo nel periodo estivo, Casa-fortezza che i posteri chiameranno Torre di Michelangelo, decise di trasferirsi col figlioletto nelle solide stanze di quella sicura abitazione che il suo defunto marito aveva contribuito a far erigere e dove nel luglio del 1503 nacque la secondogenita Costanza, denominata per i suoi natali in quella struttura, la “figlia della Torre” e soprattutto perché, fu il primo essere umano a venire alla luce nella casa-fortezza dopo la sua edificazione. La gravidanza per Donna Laura fu molto travagliata. Quei mesi che precedettero il parto della bambina furono di grande e continua sofferenza. Assistita dal medico di Corte sul Castello e da una sua amica del Borgo di Celsa, la levatrice Caterina Mellusi esperta a far nascere bambini nelle situazioni più difficili, Laura Sanseverino riuscì a partorire superando il pericolo paventato di perdere addirittura la propria vita e quella della figlia. Era la mattina del 26 luglio del 1503, giorno in cui gli abitanti della zona ormai festeggiavano S. Anna a cui la chiesetta poco distante dalla Torre era stata dedicata e dove la stessa Donna Laura andava a pregare per ricevere dalla Santa la grazia di partorire la sua creatura che portava in grembo e di salvare la vita sua e della nascitura. Le preghiere di Donna Laura furono esaudite e così nacque la piccola Costanza proprio nel giorno di S.Anna. E fu festa per tutti. Le fu dato lo stesso nome che portava sua zia Costanza, sorella del padre Innico e donna di alto spessore culturale, stimatissima sul Castello ed a Napoli presso la corte del Re. La lieta notizia della nascita della piccola Costanza, si diffuse per tutta la marina del Borgo di Celsa, fra gli abitanti del Castello, presso i casolari di Campagnano, Piano Liguori, Cartaromana e nell’isola intera, dove Donna Laura era conosciuta e molto ben voluta. Suonarono a distesa le campane della Chiesa Cattedrale e delle altre chiese sul Castello e della stessa chiesetta di S.Anna nel Ninfario, per salutare un bellissimo evento che Innico D’Avalos, padre della piccola nata, magnificò con una gran festa popolare, come era nei desideri di sua moglie Laura, molto religiosa e notoriamente vicina al popolo. Laura Sanseverino era donna dalla forte personalità, avvenente nel corpo statuario e bella nel volto. Portava capelli castano-scuri che le scendevano sulle spalle fluenti e vaporosi. Era difficile non notarla, con il pregio che era lei a porgersi alla gente. Da quel fausto giorno del 26 luglio 1503 dove divenne nuovamente madre, i ringraziamenti e le preghiere delle partorienti ischitane divennero consuetudine e si trasformarono in un rituale di devozione religiosa che si ripeteva ogni anno nel giorno dedicato alla Santa, considerata la protettrice ufficiale delle donne in stato di dolce attesa e ansiose di diventare mamme. Il rituale si è perpetuato nel tempo fino ai giorni d’oggi mutando con gli anni il modo di celebrare il sentito evento.. Fino al secolo XVIIIesimo le donne di Ischia si recavano in pellegrinaggio alla Chiesetta per mare e per terra, scendendo a piedi per la strada della Torre e in barche addobbate con canne, foglie di bosco e palloncini colorati, partendo dalla marina del Borgo. Era quella l’usanza votiva per rivolgersi alla Santa e fare festa tutti insieme in suo onore. Oggi quell’antico rito ha assunto connotati completamente diversi. Dal pellegrinaggio e la preghiera alla Santa, si è passati alla festa spettacolare con migliaia di persone fra donne, uomini e bambini locali e forestieri assiepati sugli scogli, lungo il ponte, sulle imbarcazioni a mare e su un’apposita tribuna, per assistere alla grande sfilata delle barche addobbate di tutt’altro fascino e dimensioni, ai fuochi pirotecnici e all’incendio del Castello e della Torre,in uno spettacolo simulato dalle grandi emozioni. Tutto questo preceduto da un rito religioso opportunamente riproposto il giorno prima con messa solenne all’aperto nello spiazzo davanti alla Chiesetta, celebrata dal Vescovo di Ischia e da altri sacerdoti coadiutori. Il primo vescovo di Ischia giunto in pellegrinaggio alla chiesetta di S. Anna per celebrare la Messa a devozione e ringraziamento alla Santa è stato Mons. Antonio Pagano (1984-1997) seguito da una folta massa di fedeli, il secondo, continuando la tradizione, è stato Mons, Filippo Strofaldi Vescovo ad Ischia dal 1997.al 2012. L’ultimo Vescovo in ordine di tempo è l’attuale presule Mons. Pietro Lagnese che nel tardo pomeriggio di oggi 25 luglio celebrerà ancora una volta nella Chiesetta di Sant’Anna rimessa per l’occasione a nuovo la messa solenne che tutti i fedeli aspettano.


 STORICA BARCA ADDOBBATA GLORIA DI S.ANNA OPERA DI VINCENZO FUN ICELLO DEL 1956

 UN POOL DI DONNE PER UNA FESTA TRA L’ANTICO E IL MODERNO

  Maria Grazia Nicotra direttore artistico, Antonella Buono autrice del logo e Annacarla Tredici addetto stampa le tre “Eroine” della Festa a Mare agli Scogli di S.Anna,.che secondo il giusto messaggio della riconfermata Maria Grazia “E’ la Festa di tutti”.  Ridato spessore e valore al classico “ruoto”di melanzane alla parmigiana,  al trafficato tegame di terracotta con l’arrosolato coniglio alla cacciatora, alla capiente  cofana ricolma di melone rossofuoco, alla damigiana di vino fresco delle terre di Piano Liguori e Campagnano. La cena a mare di fronte alle quattro  barche addobbare che sfilano, per gli ischitani di ieri e di oggi, è come un rito sacro di una propria identità da rispettare e difendere. La madrina della Sant’Anna 2016 sarà domani sera l’attrice e cantante napoletana Lina Sastri – La Presidenza della Giuria affidata a Salvatore Ronga.

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di ANTONIO LUBRANO

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Partiamo dal passato, da quando cioè l’EVI,  l’Ente Autonoma per  la Valorizzazione dell’Isola  d’Ischia, da circa quattro anni si era preso l’incarico di riorganizzare la Festa A Mare agli Scogli di S.Anna, nata nel 1932 e sospesa nel ’42 per il mondo che entrava in guerra compresa l’Italia. Fra le vsrie barche addobbate presentate in gara in quegli anni, fece fortissima impressione una delle prime barche allegoriche realizzate per la Festa  a Mare dall’artista pittore ischitano Vincenzo Funiciello ritornato da Berlino ove viveva e dove frequentava l’Accademia degli Artisti. Quella barca addobbata presentata nella edizione del 1956 si chiamava “La Gloria di Sant’Anna”  in omaggio alla Santa ed allo spirito religioso a cui si ispirava la Festa. In pratica la barca del Funiciello, in tutto il suo effetto scenico voleva essere la simulazione di una processione a mare diretta verso la chiesetta di S.Anna per le preghiere votive alla Santa protettrice delle partorienti. Fu giudicata un capolavoro e vinse naturalmente il primo premio. Fu un vero e proprio trionfo per punteggio e per  consensi entusiasti di un pubblico già allora numerosissimo. La barca addobbata di Funiciello fu subito elevata a simbolo della storia della Festa a Mare agli Scogli di S. Anna dal 1932 a oggi, conserva il primato e  rimane senza possibilità alcuna di prevaricamento, la più bella, la più significativa,  la creazione più ispirata della festa e dei suoi chiari connotati che la contraddistinguono. La barca “La Gloria di S.Anna”  allestita dal mitico Vincenzo Funiciello, si presentava con una grande raggiera illuminata a bordo , al centro della quale,troneggiava  la figura vivente al naturale della Santa impersonificata da una bella ragazza del Borgo, Rosanna Di Massa ,oggi mamma e nonna felice con lo struggente ed indimenticabile ricordo di quella straordinaria esperienza di tanti anni fa. Nella barca, che era un lungo gozzo col motore entrobordo di quelli che usavano i pescatori della Mandra per tipi di pesca più in alto mare, prendevano posto alcuni “canonici” del  Capitolo Cattederale, l’uomo con lo stendardo a bandiera con i fiocchi, il  “parroco” con l’incenso e l’incensiere, un nutrito gruppo di fedeli e  tre musici, il fisarmonicista Salvatore Mascolo, il violinista Bartiluccio Carcaterra e il chitarrista Giovanni Mazzella il barbiere, che suonavano la canzoncina religiosa cantata dal coro di bordo “Noi  Voglian Dio…” . La barca era trainata da tre spettacolari cigni bianchi in mare guidati da una ragazza in costume d’epoca e da un angioletto (nostro fratello Giovan Giuseppe e nostra sorella Maria). Vincenzo Funiciello è stato il creatore di barche addobbate nella storia della Festa, che meglio e più degli altri riusciva ad entusiasmare la folla assiepata sugli scogli, lungo il ponte aragonese e sul muraglione delle alghe, sui gozzi privati, in barche di nuova fattura e su motobarche pubbliche ancorate nella baia, ai margini del percorso dove sfilavano le barche allegoriche in gara. Vincenzo Funiciello vinse sette primi premi con capolavori di barche addobbate che nessuno riuscì ad eguagliare in bellezza, spettacolarità ed armonia. Un primato che resiste ancora, nonostante gli attacchi seri che in tempi diversi gli mossero altri due giganti della Festa del passato, gli altrettanto mitici Nerone e Andrea Di Massa. Un’altro aspetto della festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna che ha  appassionato da sempre  gli ischitani ed ha contagiato gli stessi turisti che seguono la Festa da anni,  è il senso della “scampagnata” a mare. Il piatto simbolo o meglio il “ruoto” simbolo col suo prelibato contenuto, a cui si ricorre domani  sera, è la parmigiana di melanzane, affiancata da un altro piatto principe, il coniglio alla cacciatora preparato nel classico tegame di terracotta,  a cui, per altro,  si aggiunge il melone rosso fuoco, ossia l’anguria  e il fresco vinello delle terre locali. Lo è naturalmente  anche quest’anno a questa bella festa di Sant’Anna,  per la prima volta nella sua storia, condotta da una donna, l’ischitana doc Maria Grazia Nicotra a cui è stata  affidata, per la seconda  volta consecutiva  la direzione artistica dell’importante evento.  Un menu nella sostanza  perfetto, senza sofisticherie, semplice e gustoso, atteso nella sua particolare realizzazione, per un anno intero, per poi goderlo la sera della ricorrenza di Sant’Anna, ossia domani sera, con la famiglia o col gruppo di amici, in barca, nel placido specchio d’acqua aragonese, fra il Castello, la Torre di Michelangelo, la Chiesetta e gli scogli di Sant’Anna con lo scopo soprattutto, di  festeggiare una giornata non comune, sin dall’imbrunire fino a sera inoltrata, che si ripete puntuale, ogni anno come  un rito sacro a cui solo in pochi non vi prendono parte. Così è stato per il lontano passato, così sarà oggi, nel pieno rispetto di una tradizione più viva che mai. Quindi la Festa in generale,  ha ritrovato l’entusiasmo e la passione del passato, grazie soprattutto alla verve  della sua direttrice artistica, la costumista e scenografa Maria Grazia Nicotra  che vive la Festa con sentimenti fra tradizioni e creazioni del nostro tempo. Negli anni in cui la Festa prese avvio, l’unica motivazione che spingeva la gente del Borgo e delle colline soprastanti di Campagnano, San Domenico, Sant’Antuono, Piano Liguori e della Marina di Villa Bagni al  Porto a parteciparvi, era quella di trascorrere in piena letizia una serata diversa dalle altre, cogliendo il pretesto della Festa organizzata con i soli falò e “lampetelle” sugli scogli in omaggio a Sant’Anna, la protettrice delle partorienti. Infatti alla Festa, la presenza delle donne superava sempre quella degli uomini che pure erano tanti. I quali si sentivano  destinati per lo più a governare i gozzi con cui si usciva in mare ed a servire il succulento pranzo che le donne avevano preparato e sistemato accuratamente in capienti ceste adagiate sul fondo delle imbarcazioni protette dall’umidità serale e da improvvisi accidentali. Gli anni che passano, cambiano la storia e gli uomini, ma non riescono a trascinare nell’oblio le tradizioni per vederle morte e sepolte. Come abbiamo detto sopra, esse resistono, vivono con tutto il vigore e la poesia con cui si accompagnano.  

                                                                                                                   antoniolubrano1941@gmail.com

 

 

26/07/2016 · L'EDITORIALE

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Le foto in notturna sono di

ANTONIO DI MEGLIO E FRANCESCO DI MEGLIO

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SANT’ANNA DI GIORNO

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LA TRADIZIONALE PROCESSIONE VIA MARE CON MESSA CONCELEBRATA DAL VESCOVO MONS. PIETRO LAGNESE

E DON CARLO CANDIDO ALLA PRESENZA DI UN FOLTO NUMERO DI FEDELI

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GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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MANIFESTAZIONE DI FESTA ALL’APERTO

FUORI DELLA BASILICA

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Lo Speciale Servizio

è statto realizzato da

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Servizio speciale di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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IL MANIFESTO CON IL LOGO DELLA FESTA A MARE

AGLI SCOGLI DI S.ANNA 2016

OPERA DELL’ARTISTA ANTONELLA BUONO

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L’ADDETTO STAMPA DELLA FESTA ANNACARLA TREDICI

CON IL DIRETTORE ARTISTICO

MARIA GRAZIA NICOTRA

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IL MESSAGGIO DELL’ARTISTA ANTONELLA BUONO

E LA DESCRIZIONE DELL’OPERA

Ringrazio Mariagrazia Nicotra per avermi affidato il logo di Sant’ Anna 2016, una festa che vivo da bambina e che mi porto nel cuore … Una giovane ed eterea Sant’Anna guarda con amore la piccola e lieve Maria, ignara del suo destino,il mare,le barche,l’antica chiesetta di Sant’Anna, un canneto…..questi gli elementi che concretizzano il logo dell’84esima “Festa a mare agli scogli di Sant’Anna”, gli stessi che da anni ne connotano la tradizione. Un acquerello ad inchiostro di china e carboncino opera della pittrice isolana Antonella Buono che ha curato la genesi dell’ immagine attenendosi ai suggerimenti e al leitmotiv propostole da Mariagrazia Nicotra, direttrice artistica dell’evento,edizione 2016. Ridipingere una Sant’Anna in chiave moderna che sia al tempo stesso donna,madre ma emblema di colei che accoglie non solo la maternità divina,ma sopratutto l’immigrato,il diverso,il pellegrino,il viaggiatore,”l’ultimo”. La Sant’Anna di Antonella Buono, contravvenendo all’ iconografia convenzionale che la vede donna anziana, è ritratta giovane,seriosa ma serena .La scelta si rivela essere un valore aggiunto e non una sottrazione : gioventù,forza,risolutezza,determinazione. Il braccio della giovane Sant’Anna ,come un’ansa,funge da riparo per un nugolo di barche che fiduciosamente fanno rotta verso di lei ,metaforicamente rappresentano un porto franco e sicuro per tutti coloro che ricercano una vita ed un futuro migliore. Anna in lingua berbera significa “mamma” e deriva dal nome ebraico”Channah”, che vuol dire” favore”,”grazia”,”avere misericordia”,”concedere grazia”. Il verde manto con cui è ritratta la Santa, simboleggia proprio la speranza della grazia,della misericordia pietiti dall’intera umanità e del riscatto attraverso la maternità, intesa come salvezza dell’umano futuro. I capelli dell’adolescente Maria sono adornati di stelle,infatti uno dei tanti epiteti di Maria è proprio Stella Maris, Stella del Mare. La stella rappresenta un segnale luminoso ed è fondamentale per i marinai e per la loro navigazione ma simboleggia la luce che indica un cammino ideale all’ uomo che non può vivere nell’ oscurità e privo di speranza. Come quinta scenografica sono dipinte delle canne,elemento antico e caratteristico di questa festa; in questo periodo esse ammantano i dintorni della vecchia chiesetta,antico luogo cultuale, preservandolo dalla modernità. Nella notte del 26 luglio,oggi come ieri, i caratteristici “cuppitielli”, rischiarano le tenebre,contribuendo ad amplificare un’atmosfera magica di cui il luogo è già impregnato. Il ricordo ci riporta indietro negli anni ma le cadenze liturgiche sono sempre le stesse:un mesto e solenne corteo di barche,accostate alla rupe,si dirige verso l’antica chiesetta per la recita del Santo Rosario e delle preghiere propiziatore per le partorienti e future puerpere.Il prospetto architettonico dell’antichissima chiesetta di Sant’Anna, ritratto sulla sinistra dell’ acquerello,completa l’opera di Antonella Buono, quasi al pari di un ex-voto, quale arcaica testimonianza di una grazia invocata e ricevuta.

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MARIA GRAZIA NICOTRA CON L’ADDETTA STAMPA DELLA FESTA

ANNACARLA TREDICI COL PASS DELA RAI

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LA CONFERENZA STAMPA E LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA

AL RISTORANTE COCO’ DI

ISCHIA PONTE

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FESTA A MARE AGLI SCOGLI DI S.ANNA
23-26 LUGLIO 2016

INVITO CONFERENZA STAMPA

Siamo lieti di invitarLa alla Conferenza stampa di presentazione

“Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna di Ischia 2016”

Giovedì 21 luglio 2016
ore 10.30
Ristorante Cocò (Coco Gelo)
Ponte Aragonese, n° 1 – Ischia

La prima donna nella storia della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna ad avere le redini della direzione artistica per la 84esima edizione è Mariagrazia Nicotra. Riconfermata per la seconda volta dal Comune di Ischia, Nicotra presenta ufficialmente il tema principale dell’antichissima celebrazione ischitana Finanziata e patrocinata dal Comune di Ischia, la Festa sarà presentata in conferenza stampa giovedì 21 luglio 2016 alle ore 10:30 presso il Ristorante Cocò (Coco Gelo), Ponte Aragonese n°1, Ischia. Alla presentazione interverranno: Vincenzo Ferrandino, Vicesindaco di Ischia, Luigi Di Vaia, Consigliere comunale di Ischia, Mariagrazia Nicotra, direttore artistico, Bruno Garofalo, regista, Gennaro Monti, autore dei testi, Gennymatt Prodancers, coreografo, Salvio Vassallo, direzione musicale e gli artisti partecipanti alla presente edizione. In occasione della conferenza sarà presentato il programma, ricco di novità, il manifesto ufficiale ed i bozzetti delle barche.

Nell’eccezionale scenario di Ischia Ponte e del Castello Aragonese, dal 23 al 26 luglio 2016, prende vita una vera e propria “festa di tutti”. Nata nel 1932, la Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna è dedicata alle donne, alle partorienti, alla forza femminile e all’immensità della loro figura nella società. Il tema generale quest’anno sarà il mare e i suoi viaggio e nel particolare si tratterà il viaggio nel mito per eccellenza, l’Odissea.

Le barche saranno ancora di più le vere protagoniste di questa edizione, insieme all’incendio del Castello Aragonese e lo spettacolo piro-musicale. Non mancheranno le sorprese e gli ospiti d’eccellenza. A costruire le imbarcazioni allegoriche saranno quattro associazioni che avranno il compito di reinterpretare la propria traccia con autonomia e creatività.

In allegato una foto del fotografo Vittorio Sciosia.
Si prega di dare conferma di partecipazione.

Ufficio stampa:
Annacarla Tredici| mob. +39 3339513421 | comunicazione@annacarlatredici.com

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Festa Sant'Anna 2016 Ischia

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SABATO 16 LUGLIO

LA PROCESSIONE FINO ALL TORR DI MICHELANGELO

CON LA MESSA E IL PONTIFICALE DEL

VESCOVO MONS. PIETRO LAGNESE

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