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Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO

Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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PARLA IL REGISTA CORRADO VISONE:

« Quest’anno la kermesse raggiunge la 34ma edizione ed è un evento che cresce sia come attesa, ma anche come partecipazione da parte dei foriani e di tutti gli isolani. E quello che è palpabile è proprio il fermento, l’attenzione e la passione, che è quella che muove sia i ragazzi che i soci dell’associazione e un po’ tutti quelli che partecipano, anche come collaboratori. Io penso che la Passione di Cristo sia un evento che ormai abbia una portata anche maggiore dell’isola e potenzialità per essere un punto di riferimento. Un evento paragonabile un po’ a Sant’Anna, per la sua grandezza, ma anche molto banalmente, per il numero di persone che partecipano a vario titolo; le maestranze; gli spazi su cui si sviluppa, in un luogo che specificamente sembra quasi una scenografia naturale per questo tipo di eventi… Noi ci dobbiamo confrontare con questo, e dico noi perché anche dietro di me c’è una squadra rodata. Ci sono Alessandra Criscuolo e Valentina Lucilla Di Genio che lavorano con me da tantissimi anni. Insieme abbiamo costruito la nostra idea di regia per quest’anno. Abbiamo lavorato su alcuni aspetti che ci piacevano particolarmente. Ad esempio abbiamo dato alla Madonna una connotazione fortemente foriana, aderendo all’idea di quella che è la Madonna foriana per eccellenza e cioè l’Addolorata. Ci saranno delle piccole scene nelle quali la Madonna Addolorata riceverà le spade che trafiggono l’anima e in questo modo il dolore sarà anche percepito da questa figura. E poi abbiamo ripensato il ruolo del diavolo, che abbiamo affidato a Luigi Fiorentino che lavorerà con il fuoco e dunque con un’idea molto visibile della figura del diavolo. Mentre gli apostoli avranno il ruolo di amici, compagni, sodali e accompagnatori della figura di Gesù e saranno anche loro principalmente ragazzi molto giovani”

DI ANTONIO LUBRANO

La  “Passione di Cristo” 2024,  è il caso dirlo, dell’anno del Signore edizione 34esima, è l’orgoglio dei foriani e si muove  ormai  sempre più da sola avendo dimostrato credenziali inconfutabili e conquiatato in toto l’attenzione e l’ ammirazione della “piazza”.  A buttar giù le cifre con la sicurezza di aver operato alla grande fino ad oggi sono gli stessi organizzatori instancabili a dirlo senza per nulla esagerare. Sono Quelli dell’Associazione Tragicu Actus fiore all’all’occhiello della Cultura e dello Spettacolo mirato che si produce a Forio. Questi i dati oggi: 34 anni di esperienza, 8 palchi, 400 mq di scenografia, n. 6 torri layher per gli impianti audio e luci, 250 tra attori e figuranti, 20 tecnici audio-luci, elettricisti e maestranze, 30 persone addette al controllo e all’antincendio, un pool addetto alla regia di elevata specializzazione artistica, volontà, dedizione e passione. E soprattutto l’ aver affidato la direzione artistica  a Corrado Visone. Tutto questo è “LA PASSIONE DI CRISTO” 34ª edizione. Va detto che il  2011 è stato l’anno in cui “La Passione di Cristo” di Forio ebbe una svolta. Cambiò radicalmente. Un nuovo modo di pensarla, costruirla, recitarla. Per alcuni fu un vero stravolgimento, nel senso positivo del termine, per altri fu “troppo diversa”, ma poi dovettero ricredersi. Il principale attore di questo cambiamento fu Gennaro Zivelli. Da allora si capì realmente le potenzialità dell’evento, da allora la manifestazione ha avuto un crescita enorme e ogni regista che si è susseguito ha rispettato tutte quelle potenzialità che il Prof. Zivelli ha lasciato in eredità. Quest’anno l’ Associazione Actus Tragicus nel decennale della sua scomparsa vuole ricordarlo e commemorarlo riproponendo nel finale di questa XXXIV edizione la sua calda e profonda voce. Ci fu una “Passione di Cristo”, quella del 2014 che  andò in archivio con qualche coda polemica. Un’edizione che si rivelò  “segnata” dalle novità introdotte dal regista Salvatore Ronga che una parte di popolazione  mal digerì, non mancando di farlo notare “a caldo” già durante la rappresentazione, e nei commenti “social” del giorno successivo. La querelle girò tutto attorno all’interpretazione della Madonna, l’attrice Lucianna De Falco, che il regista Ronga  volle  fosse portata in trono scortata da sette uomini vestiti di nero. L’episodio scenico fu contesto. L’ edizioni degli anni dopo sono filate liscio come l’olio dove gli evidenti passi in avanti nelle scene e nei contenuti hanno messo in evidenza fino ad oggi l’importanza  della kermesse che alla sua regia si  fregia di fiorf di professionisti  padroni del mestiere. Invitare Corrado Visone alla conduzione  della Passione di Cristo  di quest’anno 2024 è stato senza dubbio una scelta di livello. Corrado Visone non  è nuovo a Manifestazioni itineranti a sfondo religioso  e cultural popolare. Una esperienza del gernere già la ebbe bekk’agostgo dei 2015 a  Ischia Ponte quando diresse la storica i niziativa di “Cento pezze di amore” dal vivo per omaggiare il Santo Patrono e Concittadino  San   Giovan Giuseppe  della Croce. La Passione di Cristo 2024 di questg’oggi, presenta alcune piccole innovazioni nel segno della tradizione e della continuità, con l’obiettivo di proporre al pubblico isolano e ai turisti una manifestazione sempre più ricca di fascino ed emozione. Il team di regia coordinato da Corrado Visone con l’assistenza alla regia di Alessandra Criscuolo e Valentina Lucilla di Genio, con l’assistenza tecnica di Pierpaolo Mandl e Felicia Castagliuolo, hanno scelto di valorizzare il nuovo waterfront di Forio, la rinnovata piazza Cristoforo Colombo, che ospiterà le prime due scene della Passione sulle due nuove fontane artistiche collocate in piazza. Nei pressi della fontana “IwakuraMusashino” dell’architetto di fama internazionale KengoKuma, si svolgerà la scena del Battesimo al Giordano, mentre nei pressi della fontana del Naufragio di Agrippina, che riproduce l’omonima opera del grande artista Giovanni Maltese, è stata predisposta la scena delle Tentazioni di Cristo. In questa scena si presenterà la figura del diavolo, che è stata affidata al noto artista e giocoliere isolano Luigi Fiorentino. L’artista ha lavorato su alcune azioni teatrali sul tema del fuoco e arricchisce la sua interpretazione con echi e rimandi letterari e cinematografici. Il ruolo di Gesù è stato affidato al bravo Gianluca Trofa che ha esordito durante la Passione 2023 e quest’anno ha lavorato sull’umanità di Gesù e sulle varie emozioni che lo accompagnano durante le ultime ore. Si seguirà Gesù sul lungomare mentre incontra i discepoli e arriva a Gerusalemme. Il borgo di Gerusalemme è stato ricostruito nel parcheggio dei Marinai d’Italia, grazie al lavoro impareggiabile del tecnico Giovanni Calise che ha allestito la struttura dei palchi con l’obiettivo non facile di coniugare le esigenze tecniche e quelle artistiche. Qui si svolgeranno le scene del complotto contro Gesù, l’Ultima Cena e l’arresto di Gesù. Queste scene, e gli abiti dei personaggi, scalzi, fasciati in abiti e luci blu, in un’atmosfera desertica e africana, sono un omaggio alle opere dell’artista foriano Gino Coppa. La Passione poi tornerà in piazza Cristoforo Colombo, dove Gesù incontrerà Ponzio Pilato in un’eco molto umano del dialogo tra Pilato e il prigioniero del Maestro e Margherita di Bulgakov. Poi Gesù arriva da un Erode che apre a risonanze pasoliniane e infine condannato alla fustigazione. La scena della fustigazione mette in scena quattro fustigatori molto umani e presenti nel loro ruolo di prepotenti. Un particolare rilievo è stato dato alla scena dell’Incontro con la Madre, la Madonna, interpretata da Teresa Capuano, richiama l’Addolorata di Forio, con una spada che le trafigge l’anima e rappresenta i sette dolori della Madonna. Poi da Piazza San Gaetano, circondati dal fuoco dei candelabri e del diavolo, il mesto corteo segue la via dolorosa di Gesù su Corso Francesco Regine. Durante questo percorso Gesù incontra solo personaggi femminili, in una rinnovata centralità del ruolo della donna che risponde e reagisce alla violenza e alla guerra connotate al maschile con la pace, la cura, l’amore. Gesù poi arriva al Piazzale del Soccorso, termine ultimo del suo percorso. La morte di Giuda, la scena della crocifissione, la Pietà di Maria e Gesù accompagnate dalla recita del Magnificat e dalle sapienti luci curate da Francesco Calise conducono lo spettatore fino alla scena del Sepolcro, il finale. Sulla balaustra della Chiesa del Soccorso viene adagiato.a

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ANTONIO LUBRANO

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di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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