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Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO & MICHELE LUBRANO

Con Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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FESTA AL FANGO DI LACCO AMENO  – DON CARLO CANDIDO PER I FEDELI DELLA CONGREGA DELL’ANCORA A CASAMCCIOLA  ORGANIZZA LA “ZEPPOLATA”  DI SAN GIUSEPPE  E DON GIUSEPPE  NICOLELLA  CHE FESTEGGIA OGGI IL SUO ONOMASTICO VARA IL SECONDO CONCORSO PER LA MIGLIORE ZEPPOLA DI SAN GIUSEPPE  FRITTA E AL FORNO SVOLTOSI IERI COL PROFUMO DELLA  PRIMAVERA   –  SULL’ ISOLA RESISTE LA BELLA  TRADIZIONE DELLA FESTA DEI PAPA’ NELLE FAMIGLIE . VECCHI RICORDI D’INFANZIA – Il giorno di San Giuseppe, considerato in passato  dalla Chiesa e dallo Stato festa liturgica di precetto, ci riporta con i ricordi all’infanzia, quando, dopo la massa mattutina delle 9 in Cattedrale, dedicata ai bambini, ci si affrettava a recarci dalle suore dell’asilo dove una materna Suor Caterina ci aspettava per distribuire a noi bambini giunti di corsa, le tradizionali  zeppole di San Giuseppe che mangiavamo in allegria e con particolare gusto.

DI ANTONIO LUBRANO

Oggi 19 di marzo 2024  giorno liturgicamente festivo  dedicato a San Giuseppe rappresenta anche  festa per tutti i papà del mondo, e naturalmente della nostra isola, secondo il messaggio cristiano, per il semplice fatto che il Santo falegname è stato il padre putativo di Gesù e il capo, con Maria, della piccola e universale famiglia di Nazareth. Niente paura, le tradizionali zeppole di San Giuseppe di oggi sono salve, Perfino Don Carlo Candido  indimenticabile ex parroco della Chiesa dello Spirito Santo a Ischia Ponte le “celebra”  distribuendole  ai suoi nuovi sempre più fedeli della Congrega di San Gabriele dell’Addolorata e di Santa Maria della Pietà in Casamicciola  dove è commissario vescovile per mandato diretto del passato vescovo Pascasrella. Anche quest’anno ci sarà l’ iniziativa  della “Zeppolata” voluta dallo stesso Don Carlo. Una diversa iniziativa ma in tema   viene invece intrapresa  dal parroco Don Giuseppe Nicolella favorendo nell’ambito dei Festeggiamenti in onore di San Giuseppe il “Gran Gala delle Zeppole”secondo Concorso per la migliore zeppola di San Giuseppe diviso in due categoria: Zeppola di San Giuseppe Fritta e Zeppola di San Giuseppe al Forno col seguente spot pubblicitario. “Fai valere le tue qualità gastronomiche. Una Giuria composta da professionisti della Gastronomia ti giudicheranno e potrai essere tu a vincere il Primo Premio  per ciascuna categoria. Il Concorso è stato organizzato dal Consiglio pastorale della parrocchia e viene svolto sul sagrato della chiesa parrocchiale di San  Domenico  a Ischia dopo la messa. Va ricordato che Papa Francesco  ha ulteriormente rilanciato il culto della preghiera e della venerazione di San Giuseppe tanto che in tutte le parrocchie si  è celebrato il solenne novenario in onore dell’amato San Giuseppe, compresa la rettoria della chiesa  di San  Giuseppe in Località Fango nell’apposito vicino Capannone antisismico .  Il programma di oggi  dei festeggiamenti in onore di  San Giuseppe al Fango.  Questa  mattina prima messa alle ore 06.30 e a seguire  07.30,  8.30, 13.00. Alle ore 11.00 messa solenne. alle 16. 00  dopo la messa  processione con  la statua di San Giuseppe per le vie della  Contrada seguita dalla banda musicale “Città di Panza”.   Ieri pomeriggio 18 marzo solenne anticipazione liturgica in amorfe di San Giuseppe con la benedizione in presenza del Vescovo Sua Ecc. Mons. Carlo Villano.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        In In sostanza da qui, ovvero dalla Sacra famiglia, Giuseppe, il piccolo Gesù e Maria, parte tutto. Quindi  religiosità e senso della famiglia nella  società  sana, operosa ed industrializzata si intrecciano, e ci portano alla festa di oggi 19 marzo  e di domani 20 per via della Quaresima, su due direttrici: la festa religiosa e quella della famiglia con tutti i risvolti che le due ricorrenze offrono, in cui per un giorno inteso speciale,  il papà è considerato  il Re del proprio nucleo familiare. Se oggi nelle chiese dell’isola e non solo, ed in particolare nella  Chiesa-Capannone del post terremoto  in  località Fango a Lacco ameno  si festeggia e si prega San Giuseppe, in famiglia  si osanna e si festeggia uguale  il papà a cui vanno tutte le lodi che negli altri giorni normali dell’anno moglie e figli non gli hanno elargito con la stessa intensità ed amore, come avrebbe forse meritato. La festa del papà, come la intendiamo oggi, nasce nei primi decenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma, per festeggiare la paternità e i padri in generale. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo e spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo al proprio padre. La prima volta documentata che fu festeggiata sembra essere il 5 luglio 1908 a Fairmont in West Virginia, presso la chiesa metodista locale. Fu la signora Sonora Smart Dodd  la prima persona a sollecitare l’ufficializzazione della festa, senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata per altro dal sermone ascoltato in Chiesa durante la festa della mamma del 1909. Infatti la signora, organizzò la festa una prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane, nello Stato di Washington. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno, perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana. La data in generale, varia da Paese a Paese. Nei Paesi che seguono la tradizione statunitense, la festa si tiene la terza domenica di giugno. In molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, il 19 marzo, Quest’sanno è slittata al giorno dopo 20 marzo perchè San Giuseppe è arrivato di domenica quando ricorreva la quarta di Quaresima. In alcuni Paesi la festa è associata ai padri nel loro ruolo nazionale, come in Russia, dove è celebrata come la festa dei difensori della patria (День защитника Отечества), e in Thailandia, dove coincide con il compleanno dell’attuale sovrano Rama IX, venerato come padre della nazione. Fin qui il cenno storico di questa festa che  nella nostra isola ha trovato da sempre il suo spazio nella sola festa  religiosa interna nelle chiese isolane. Solo a Lacco Ameno in località Fango San Giuseppe  è celebrato anche come festa patronale di piazza con tanto di processione lungo la via Borbonica accompagnata dalla banda musicale e da un bel numero di fedeli al seguito. Quindi, una parte dei lacchesi oggi  è in festa per il suo San Giuseppe, in nome del quale gusterà anche la cosiddetta zeppola benedetta preparata in casa con amore e devozione. A proposito delle zeppole, chiamate come è da tradizione le zeppole di San Giuseppe,  esse ormai sono molto popolari sull’isola. Vengono preparate generalmente la sera prima e  la mattina presto del 19, ossia questa mattina, tanto da essere un dolce tipico e adatto per la colazione, pensando al papà di casa. Gli ingredienti principali sono la farina, lo zucchero, le uova, il burro e l’olio d’oliva, la crema pasticcera, una spolverata di zucchero a velo e le amarene sciroppate per la decorazione. Nella tradizione ischitana esistono due varianti di zeppole di San Giuseppe: fritte, zuccherate e con le cornicelle e al forno con la crema dopo. La loro forma  delle prima è diversa dalle seconde, nel senso che le prime sono a forma romboidale imprecise con le cornicelle, mentre le seconde somigliano ai bignè, tonde alzate e paffute. Il giorno di San Giuseppe, considerato in passato  dalla Chiesa e dallo Stato festa liturgica di precetto, ci riporta con i ricordi all’infanzia, quando, dopo la massa mattutina delle 9 in Cattedrale, dedicata ai bambini, ci si affrettava a recarci dalle suore dell’asilo dove una materna Suor Caterina ci aspettava per distribuire a noi bambini giunti di corsa, le tradizionali “zeppole di San Giuseppe” che mangiavamo in allegria e con particolare gusto. Il giorno festivo di San Giuseppe era atteso anche per questo, e sopratutto perché  si faceva vacanza a scuola.

 

                                                                                                  antoniolubrano1941@gmail.com

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LA STORIA DELLE  ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE

DI MICHELE LUBRANO

Nell’antica Roma il 17 marzo si celebravano le Liberalia”, feste in onore delle divinità del vino e del grano. Per omaggiare Bacco e  Sileno, precettore e compagno di gozzoviglie del dio, il vino scorreva a fiumi: per ingraziarsi le divinità del grano si friggevano frittelle di frumento. A San Giuseppe, che si festeggia solo due giorni dopo (19 marzo), la fanno da protagoniste le discendenti di quelle storiche frittelle: le zeppole di S.Giuseppe. Nella sua versione attuale, la zeppola di S.Giuseppe nasce come dolce conventuale: secondo alcuni nel convento di S.GregorioArmeno,secondo altri in quello di Santa Patrizia. Ma c’è anche chi ne attribuisce “l’invenzione” alle monache della Croce di Lucca, o a quelle dello Splendore. La prima zeppola di San Giuseppe  che sia stata messa su carta risale comunque al 1837, ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino. Il 19 marzo si è sempre festeggiato inoltre la fine dell’inverno (la primavera è ormai nell’aria): durante i cosiddetti “riti di purificazione agraria” vengono accesi in molti paesi del meridione dei grandi falò, e preparate grosse quantità di frittelle.Un tempo a  S.Giuseppe, patrono dei falegnami,si festeggiava la loro festa e venivano messi in vendita tutti i tipi di giocattoli di legno. Tutti i bambini  ne ricevevano in dono  dai genitori qualcuno. Oggi invece, dal 1968, da quando cioè il giorno di S.Giuseppe è stato decretato festa del Papà, il 19 marzo sono i figli a fare regali ai padri.

michelelubrano@yahoo.it

Il Servizio Speciale

è stato realizzato

Da ATONIO LUBRANO  &  MICHELE LUBRANO

Con la Fotoricerca di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

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