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FILO DIRETTO CONTINUO DELL’ISOLA D’ISCHIA CON L’ARGENTINA

Padre Daniele il parroco del Sntuario di Lujàn a 75,5 km da Buenos Aires, accoglie la nostra concittadina residente nella Capitale argentina messaggera di pace e di preghiera alla Vergine con tutti gli onori nella piazza davanti alla Chiesa gremita di folla con le note degli inni nazionali d’Italia e d’Argentina eseguiti dalla Banda Musicale Militare della Guardia Civile. Il grande Rosario stimata opera artigianale dell’ischitano-argentino Vicente Schiano che l’ha mandato oltre oceano in dono. Il racconto della protagonista.

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Le storiche visite del 2005 e del 2008 al noto Santuario di Lujàn del compianto Vescovo Strofaldi, dei sindaci isolani e di un gruppo di ischitani impegnati nel sociale e nel lavoro professionale.

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Di ANTONIO LUBRANO

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Una storia che sa di straordinario che unisce nella fede per l’Altissimo e per la Vergine e nell’amore viscerale per la propria isola, due persone squisite, Anna Maria Insante di Forio e residente a Buenos Aires e Vicente Schiano con lunghi trascorsi in Argentina ed oggi residente tra Serrara e il Ciglio. Insieme, a tantissima distanza l’una dall’altro, hanno scritto un capitolo di storia che l’isola d’Ischia ed il Santuario di Lujàn in Argentina andranno orgogliosi per la unicità e dinamica della iniziativa e per i protagonisti che l’hanno resa possibile. Vicente Schiano nutre da sempre una passione artigianale che usa e fa sua come dono di Dio. Con le proprie mani, ormai esperte e forti, realizza Rosari per la preghiera di varie dimensioni, peso e colore, utilizzando in primis corda di mestiere e anelli bombati per la snocciolatura. Rosari giganti per eventi religiosi di cartello e Rosari medi per farne dono a paesani e turisti accomunati nella fede verso la Vergine santissima. Lui, italo-ischitano-argentino, fedele alle due bandiere nazionali ed alle due culture che sostanzialmente si assomigliano, come poteva non realizzare un grande Rosario e spedirlo nella lontana terra d’Argentina che fin da bambino ha tanto vissuto ed amato insieme alla sua famiglia di origine? Certo che no. Non poteva non farlo. Così, nuovamente ispirato, ha realizzato un nuovo prototipo di Rosario, più grande e più appariscente con tutto l’amore per la Madonna d’Argentina di Lujàn. Scattano così i primi contatti con Anna Maria Insante a Buenos Aires, ischitana come lui, anche se di Forio. Gli accordi prendono buona piega e giungano alla fase conclusiva, tanto che Anna Maria Insante si sente autorizzata a darcene notizia inviandomi questo primo messaggio: “Ciao Antonio … Sabato vado alla Parrocchia del Carmine in Buenos Aires e Domenica a la Basilica di Lujàn con un Rosario che ha fatto Vincenzo, e me lo a consegnato a me ieri. Sono andata a prendere a la dogana e siamo pronti per partire sabato e Domenica , peccato che l’ unica Ischitana sono io , pero farò tutto il possibile per la nostra Isola , andremo in pullman con un Gruppo di amiche devote della Vergine di Lujàn , vi spedirò foto e vi racconterò come è andata. Il parroco della Chiesa Santuario mi aspetta nella piazza di Lujàn da dove ci muoveremo tutti insieme ed entriamo in Basilica, portando con noi il Rosario che viene da Ischia. Lui e stato molto gentile con me , mi ha chiamato varie volte per aiutarmi a che tutto vada bene , mando un abbraccio a tutti voi. Anna Maria”. Un messaggio scritto con la forza del cuore e dell’impegno che solitamente la Insante impiega in circostanze particolari come quella presente, specie poi quando c’è di mezzo, nel caso come questo, la sua cara, amata Ischia con i “paesani”. Dello stesso tenore, fra entusiasmo e sentimento, è altresì il racconto che Anna Maria Insante fa del suo arrivo a Lujàn, col Rosario gigante in braccio speditole da Vicente Schiano direttamente da Ischia, seguita dalle sue amiche, e dell’accoglienza bellissima che le tributa padre Daniele, il parroco del Santuario. Lujàn è qualcosa di speciale anche per noi, per esserci arrivati da Buenos Aires ben due volte, nel 2005 col compianto Vescovo Strofaldi, con i sindaci di Ischia Giuseppe Brandi e di Forio Franco Regine ed altri amici autorevoli al seguito, e nel 2008, sempre col Vescovo Mons, Filippo Strofaldi e in delegazione con i sindaci di Ischia Giosi Ferrandino, di Barano Paolino Buono, di Forio ancora Franco Regine, di Serrara Fontana Cesare Mattera e di Casamicciola sindaco FF Ciro Frallicciardi. Allargavano il gruppo il vice sindaco di Ischia Luigi Boccanfuso, il Presidente del Consiglio Comunale di Ischia Isidoro Di Meglio, Celestino Vuoso presidente Opera Pia Avellino Icono Conte, Salvatore Di Meglio della Dimhotels, Michelangelo Messina Patron dell’Ischia Film Festival , Raffaele Mazzella allora Presidente di Ischia Risorsa Mare, Guerino Cigliano allora Presidente della Collegiata dello Spirito Santo a Ischia Ponte, quasi tutti con le rispettive mogli, Geppino Cuomo, il sottoscritto Antonio Lubrano naturalmente, Michele Lubrano, Noelle Lubrano e Tonia Cuomo che rappresentavano l’Organizzazione e l’Ufficio Stampa ed altri amici a completamento della intera delegazione. Eravamo 32 persone, e In tutte e due le occasioni vivemmo a Lujàn una esperienza straordinaria di cui è rimasto indelebile il grande ricordo. Vale la pena ora seguire ciò che ha scritto di suo pugno per noi Anna Mara Insante”: “L’occasione per una sorta di nuovo Gemellaggio di Fede . Nella Vita Dio ci mete alla prova ogni giorno, facendoti fare delle cose che mai avresti pensato di fare. Un mese fa, mi manda un messaggio da Ischia il signore Vicente Schiano e mi dice …. Anna Maria ho fatto un Rosario per La Madonna di Lujàn e lungo 30 metri. Io te lo spedisco e tu lo devi portare a La Basilica di Lujàn. E’ un Regalo . ed io le rispondo: va bene sarà un piacere. Dopo una settimana, il Rosario arrivò a la dogana, ed io sono andata a prenderlo …. dopo aver aspettato 4 ore mi hanno consegnato il pacco … quando l’ho visto ed alzato, mi sono detta: mamma mia che pesante, 18 chili, e come faccio a portarlo a casa ? ll Rosario mi ha fatto compagnia per una Settimana , Sabato 9 di Aprile con una mia amica l’ abbiamo portato alla chiesa della Madonna del Carmine per farlo vedere a tutti e perché il parroco lo Benedisse , é stato Bellissimo …. dopo essere tornata a casa , il giorno dopo 10 di Aprile, era il giorno dell’incontro, quasi come un Gemellaggio alla Basilica di Lujàn ( fra la isola d’ Ischia a la Basilica di Lujàn ) alle 8 di mattina siamo partiti in un pullman , ll Rosario , io l’ unica Ischitana e 22 amiche , eravamo molto felici, dopo 2 ore siamo arrivate in piazza della Basilica dove ci aspettava la Banda di musica , all’ improvviso ho visto il Padre Daniele che con le braccia aperte, si avvicina a me e mi abbraccia e mi dice Benvenuti alla casa di Dio e La Madonna. Lui, Padre Daniele, camminava al mio fianco , io con la croce e tutti le mie amiche dietro, portando il Rosario. Che emozione quando siamo entrate nella Basilica, le gambe mi tremavano ed il mio cuore batteva forte … forte dalla emozione ascoltando la musica dentro la chiesa. Siamo arrivate sull’ altare , dove il Rosario e stato deposto ai piedi della Madonna e tutte noi al fianco di Padre Daniele, sempre sull’ Altare. La messa é stata Meravigliosa, il parroco ha parlato sul Rosario e ringraziato Vicente per questo Bellissimo regalo. Padre Daniele ha anche salutato tutti gli Ischitani di questa bell’Isola, così ha detto. Dopo la messa mi sono avvicinata a padre Daniele per consegnagli quello che Vicente aveva mandato per lui. Voglio ringraziare tutti: … Vicente per il Rosario, gli Ischitani , che hanno collaborato, il Padre Daniele parroco della Basilica di Lujàn, le amiche Rita, Mena e Anna Orlando, Florecia Belfiore, Rosa Picardi, Filo Feo, Maria Police, Rosana Pilla, Liliana Tedesco,Anna e Maria Gentile, Carmen Tursi e Laura Tortorello. Arrivederci a Ischia”.

antoniolubrano1941@gmail.com

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STORIA E LACRIME NEI NODI DEI ROSARI DI VICENTE SCHIANO

Finora sono sette i Rosari di grandi dimensioni realizzati da Vicente donati a chiese e ad eventi religiosi importanti. Il primo è custodito nella chiesa del Soccorso, il settimo è appena arrivato in Argentina

Di MICHELE LUBRANO

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Una storia vera, fatta di miseria, emigrazione e fede quella della famiglia Schiano. Una storia che Vicente vuole condividere con tutti e ne affida il ricordo a questo semplice rosario intrecciato, i cui nodi sono ricchi di significati, storia e lacrime. Tutto ebbe inizio nel primo dopoguerra, quando per mancanza di lavoro e miseria arrivarono anche sull’isola d’Ischia. A quell’epoca non esistevano alternative all’emigrazione e per la famiglia Schiano quella fu una scelta obbligata al pari di tante altre famiglie; partire alla ricerca di una terra promessa in grado di assicurare un dignitoso futuro a chi partiva ed a chi restava a casa. La terra promessa della famiglia Schiano fu l’Argentina e per l’esattezza la cittadina di Quilmes. Con le poche cose strettamente necessarie, racchiuse in una semplice valigia, e con non pochi sacrifici per racimolare i soldi necessari per l’acquisto del biglietto, la famiglia partì imbarcandosi su una nave a vapore e compiendo un viaggio di circa 30 giorni. Giorni e giorni, solo cielo e mare ed una infinita fede nel Signore, nella speranza di trovare un futuro migliore. Appena oltrepassato lo stretto di Gibilterra, le antiche colonne d’Ercole, l’oceano si mostrò in tutta la sua forza ed irruenza. La fede e la preghiera sono state il punti di riferimento costante in cui trovare speranza e fiducia. Tutti i passeggeri stretti negli spazi delle terza classe erano uniti dallo stesso sentire con le condizioni del mare che peggioravano e le preghiere e implorazioni con i tanti rosari contati sulle dita delle mani che sembravano non poter sortire alcun effetto. A papà Schaino la fede non mancava mai, non riusciva a capacitarsi di aver dimenticato l’inseparabile rosario, fedele compagno di tante preghiere. Recuperò dei resti di corda sulla nave ed in una notte intera riuscì ad intessere un meraviglioso rosario ed il mattino seguente divenne la guida per la recita della preghiera. Questo semplice oggetto, realizzato con fede e passione, fu apprezzato e desiderato da tutti i passeggeri e dall’equipaggio; finanche il Comandante ne volle uno da appendere sul ponte di comando. La recita del rosario da quel momento fu più sentita e più partecipata e da quel momento, forse proprio grazie ad un intervento dall’Alto, una lunga bonaccia accompagnò la nave fino in porto. Il rosario di nodi divenne molto richiesto e papà Schiano lo regalava con la promessa di farne un uso costante e sincero nell’affidare le speranze e la vita nelle mani di Maria. Una volta giunti in Argentina la famiglia Schiano riuscì a trovare lavoro e costruire una futuro per sé e per i propri cari. Delle lunghe giornate al freddo se ne parlava, però, davanti al caldo del camino. Vicente, a quell’epoca bambino, ascoltava estasiato il racconto e ne fece tesoro, pretendendo di apprendere le tecniche di intreccio utilizzate. Da allora non ha mai smesso di realizzare rosari che sono molto apprezzati e graditi da tenta persone bisognose ed anziane a cui ne fa dono. E ad ogni rosario regalato immancabilmente arriva un segno divino che ha maggiormente rafforzato in lui la fede e la devozione verso Maria. Uno fra i tanti segni celesti ricevuti, la scelta che ricade proprio su Vicente di prendere parte all’incontro con Papa Giovanni Paolo II e rappresentare i giovani della Parrocchia del Soccorso, ricevendo anche l’Eucarestia dalle mani del pontefice oggi Santo. Per ogni grande evento Vicente realizza rosari anche di grandissime dimensioni, come quello donato alla chiesa del Soccorso di Forio proprio in onore di quel lieto evento. In totale sono finora sette i rosari di grandi dimensioni. Il primo, di ben 8 metri, è custodito nella chiesa del Soccorso a Forio; il secondo, di ben 10 metri, nel giugno del 2014 è stato portato a Roma ed è stato immortalato di fianco alla Papa mobile; il terzo il 20 febbraio 2015 è stato portato a Gerusalemme ed è lungo 12 metri; il quarto, sempre di 12 metri, è stato portato dai ragazzi di Ischia a Papa Francesco in occasione della sua visita a Napoli; il quinto, di 15 metri, è stato regalato a Gianfranco Amato ed era stato portato a Roma in occasione del Family day; il sesto di 18 metri è stato regalato da Giorgio Celsi al Sacrario Nautico Garzola al Lago di Como. Infine il settimo Rosario di 30 metri e 18 kilogrammi, Vicente Schiano, come pubblichiamo in questo Speciale de Il Golfo, lo ha inviato al Famoso Santuario della Vergine di Lujàn a Buenos Aires patrona degli italiani d’Argentina attraverso Anna Maria Insante di Forio che vive nella capitale argentina. Altri rosari saranno donati a Pompei il 29 maggio e a Pontedera, dove Vicente ha ricevuto una onorificenza, e in giugno ad Ischia Ponte.

 

25/04/2016 · L'EDITORIALE