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Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO & MICHELE LUBRANO

Con Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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IL GIOCO DI NATALE PER ECCELLENZA –  QUEI NUMERI “TIRATI” DAL CANESTRELLO CHE SANNO FAR DIVERTIRE

E’ STATO ED È IL GIOCO NATALIZIO PER ECCELLENZA. INFATTI LA TOMBOLA È CONSIDERATA DA SEMPRE COME GIOCO DI GRUPPO, LA REGINA INCONTRASTATA DI TUTTI I NATALI, DEL GIORNO DI CAPODANNO, DELL’ EPIFANIA ED OLTRE. DOPO PRANZI E CENE, LE FAMIGLIE E GLI AMICI SI RITROVINO TUTTI RIUNITI INTORNO A UN TAVOLO, MAGARI DI FRONTE A UN ENORME CESTO DI FRUTTA SECCA, AD UN VASSOIO CON  PANETTONE, ROCCOCÒ E MUSTACCIOLI PER CONSUMARE IL RITO TRADIZIONALE DI QUESTO GIOCO RICREATIVO CHE PIACE A TUTTI . TOMBOLATE PRESSO I CIRCOLI PARROCCHIALI DI SAN PIETRO, SAN ANTUONO-SAN DOMENICO, SAN CIRO, PORTOSALO, SAN  LEONARDOA PANZA, SAN  VITO E PERFINO NELLA SALA RICREATIVA DELLA CHIESA CONVENTUALE DI  SANT’ANTONIO ALLA MANDRA DI ISCHIA

FRASI  ALLUSSIVE E  RISATE DAVANTI  ALLE CARTELLE ED  AI VARI NUMERI  ESTRATTI

 

UN NATALE SUL PALAZZO REALE DI VILLA BAGNI A ISCHIA CON LA REGINABORBONICA “TETELLA” CHE DAVA I NUMERI CON LA PRIMA TOMBOLATA DELLA STORIA

 Ferdinando II : numero 4 ‘O puorco (il maiale), numero 6 Chella che guarda ‘nterra (organo sessuale femminile), 16 ‘O culo (il deretano), ,  14 ‘O mbriaco (l’ubriaco),  28 ‘E zzizze (il seno), 57 ‘O scartellato (il gobbo), 29 ‘O pate d”e criature (organo sessuale maschile), 39 ‘A funa ‘nganna (la corda la collo), 33 L’anne ‘ e Cristo (gli anni di Cristo). 

 Di MICHELE LUBRANO

Il gioco della Tombola ha la sua storia. Infatti la tombola dalle nostre parti, nacque tra Napoli ed Ischia  nel 1734 per una diatriba sorta tra il re Carlo III di Borbone, che era deciso ad ufficializzare il gioco del lotto nel Regno perché, se fosse rimasto clandestino avrebbe sottratto introiti alla casse dello Stato, ed il frate domenicano Gregorio Maria Rocco, che riteneva il gioco del lotto un amorale e ingannevole diletto per i suoi fedeli. Alla fine riuscì a spuntarla il re Borbone , ma a patto che nella settimana delle festività natalizie il gioco venisse sospeso perchè il popolo non doveva distrarsi dalle preghiere.  Il popolo che non voleva rinunciare a giocare, si organizzò in un altro modo: i novanta numeri del lotto furono racchiusi in un ” panariello” di vimini e furono disegnati i numeri su delle cartelle, così la fantasia popolana trasformò un gioco pubblico in un gioco a carattere familiare che arrivo in seguito  anche a Ischia. Lo diffuse Re Ferdinando II e la regina Tetella  nella metà dell’800 prima che si aprisse il porto d’ Ischia. Il nome tombola deriva dalla forma cilindrica del pezzo di legno dove è impresso il numero e dal rumore che questo fa nel cadere sul tavolo dal panariello, che una volta aveva la forma del tombolo. Ai novanta numeri del gioco furono dati significati diversi, che variano da regione a regione; quelli della tombola napoletana ed ischitana  sono quasi tutti allusivi e talvolta scurrili. Molto famose a Napoli sono le tombolate dei “femminielli” dei vicoli dei quartieri popolari della città. Ecco di seguito i numeri e il loro significato: 1 L’Italia, 2 ‘ A criatura (il bimbo),3 ‘A jatta (il gatto), 4 ‘O puorco (il maiale),5 ‘A mano (la mano),6 Chella che guarda ‘nterra (organo sessuale femminile), 7 ‘A scuppetta (il fucile),  8 ‘A maronna (la madonna),9 ‘A figliata (la prole), 10 ‘E fasule (i fagioli),  11 ‘E surice ( i topi), 12 ‘E surdate ( i soldati), 13 Sant’ Antonio,  14 ‘O mbriaco (l’ubriaco),  15 ‘ O guaglione (il ragazzo), 16 ‘O culo (il deretano), 17 ‘A disgrazia (la disgrazia), 18 ‘O sanghe ( il sangue),  19 ‘ A resata (la risata),  20 ‘A festa (la festa),  21 ‘A femmena  annura (la donna nuda),  22 ‘O pazzo (il pazzo),  23 ‘O scemo (lo scemo), 24 ‘E gguardie (le guardie),  25 Natale,  26 Nanninella (diminuitivo del nome Anna),  27 ‘ O cantero (il vaso da notte), 28 ‘E zzizze (il seno),  29 ‘O pate d”e criature (organo sessuale maschile),  30 ‘E palle d”o tenente ( le palle del tenente- riferito all’organo sessuale maschile), 31 ‘O padrone ‘ e casa (il proprietario di casa,  32 ‘O capitone (il capitone), 33 Ll’anne ‘ e Cristo (gli anni di Cristo),  34 ‘A capa (la testa),  35 L’aucielluzzo (l’uccellino),  36 ‘ E castagnelle ( sorta di petardi ),  37 ‘O monaco (il frate),  38 ‘E mmazzate (le botte),  39 ‘A funa ‘nganna (la corda la collo), 40 ‘A paposcia (ernia inguinale), 41 ‘O curtiello (il coltello),  42 ‘O ccafè (il caffè),  43 ‘A femmena ‘ncopp” o balcone (la donna al balcone),  44 ‘E ccancelle (il carcere),  45 ‘O vino (il vino),  46 ‘E denare (i denari),  47 ‘O muorto (il morto,)  48 ‘O muorto che parla (il morto che parla),  49 ‘O piezzo ‘ e carne (il pezzo di carne),  50 ‘O ppane (il pane),  51 ‘O ciardino (il giardino), 52 ‘A mamma (la mamma),  53 ‘O viecchio (il vecchio),  54 ‘O cappiello (il cappello),  55 ‘A museca (la musica),  56 ‘A caruta (la caduta),  57 ‘O scartellato (il gobbo),  58 ‘O paccotto (liimbroglio),  59 ‘E pile (i peli, )  60 Se lamenta (si lamenta),   61 ‘O cacciatore (il cacciatore),  62 ‘O muorto acciso (il morto ammazzato),  63 ‘A sposa (la sposa),  64 ‘A sciammeria (la marsina),  65 ‘O chianto (il pianto),   66 ‘E ddoie zetelle (le due zitelle), 67 ‘O totano int”a chitarra (il totano nella chitarra),   68 ‘A zuppa cotta (la zuppa cotta),  69 Sott’e’ncoppo (sottosopra),  70 ‘O palazzo (il palazzo),   71 L’ommo ‘e merda (l’uomo senza princìpi), 72 ‘A meraviglia (la meraviglia),  73 ‘O spitale (l’ospedale),   74 ‘A rotta (la grotta),   75 Pullecenella (Pulcinella),   76 ‘A funtana (la fontana),   77 ‘E diavule (i diavoli),   78 ‘A bella figliola (la bella ragazza),   79 ‘O mariuolo (il ladro),   80 ‘A vocca (la bocca),  81 ‘E sciure (i fiori),   82 ‘A tavula ‘mbandita (la tavola imbandita),   83 ‘O maletiempo (il maltempo),  84 ‘A cchiesa ( la chiesa),  85 Ll’aneme ‘o priatorio (le anime del purgatorio),  86 ‘A puteca (il negozio),87 ‘E perucchie (i pidocchi),   88 ‘E casecavalle (i caciocavalli) 89 ‘A vecchia (la vecchia) 90 ‘A paura (la paura)

 

                                                                                                                                          michelelubrano@yahoo.it

DI ANTONIO LUBRANO

Il gioco della tombola è stato ed è il gioco natalizio per eccellenza sin dai tempi dei borboni a Napoli ed a  Ischia che lo avrebbero inventato. Infatti la Tombolata è considerata da sempre come gioco di gruppo,  la regina incontrastata di tutti i Natali, del giorno di capodanno e dell’ Epifania. Dopo pranzi e cene, le famiglie e gli amici si ritrovino tutti riuniti intorno a un tavolo, magari di fronte a un enorme cesto di frutta secca, a un piattone di panettone o pandoro, per consumare il rito tradizionale di questo gioco ricreativo che piace a tutti, grandi e piccoli senza distinzione. Il meccanismo del gioco è molto semplice: in un canestrello di vimini con bocca stretta, sono contenuti 90 numeri, ripetuti, poi, in un grosso cartellone e, in ordine sparso, nelle cartelline che ciascun giocatore deve acquistare prima di iniziare a giocare. I premi in palio sono, cinque: tombola, cinquina, quaterna, terna e ambo. Un moderatore estrae i numeri e li segna sul tabellone. Ciascuno giocatore dovrà a sua volta segnare sulla cartellina in suo possesso i numeri presenti. Vince chi per primo fa ambo (due numeri su una stessa riga). Quindi terna (tre numeri), quaterna (quattro numeri), cinquina (cinque) e tombola (tutti i numeri). I premi, generalmente, variano a seconda della cifra raccolta al momento della distribuzione delle cartelle. La tombola è un gioco perfetto da proporre in famiglia e quando ci sono bambini che, generalmente, si divertono tantissimo a estrarre i numeri, a segnarli sulle cartelle, a ritirare i premi. Ogni volta che il numero estratto è presente su una o più delle sue schede, il giocatore “copre” la casella corrispondente. Nella versione tradizionale della tombola, le schede sono semplici cartoncini stampati e i numeri vengono coperti con frammenti di scorza di mandarini,  fagiolicecilenticchiepasta  o altro materiale disponibile dopo i cenoni natalizi come i gusci di frutta secca. Tali cartelle sono realizzate in gruppi di sei in modo che in ogni gruppo i numeri da 1 a 90 capitino una ed una sola volta. Le cartelle vengono acquistate in numero variabile dai giocatori secondo un prezzo unitario predefinito. Similmente il giocatore che detiene il tabellone è tenuto a versare l’importo relativo alle sei cartelle virtuali che compongono il tabellone. Dopo questo doveroso excursus, per così dire, tecnico, è giusto vedere come le famiglie ischitane si mobilitano nei giorni d’attesa delle feste natalizie, durante il loro cordo ed anche dopo, per tutti e due i mesi di gennaio e febbraio,  per il tradizionale gioco della tombola. Abbiamo detto sopra che il gioco della tombola lo si pratica in famiglia, nelle comunità parrocchiali in gruppo e nelle associazioni, queste ultime a scopo di beneficenza. Per l’ischitano a Natale giocare a tombola rappresenta il modo più sano e genuino di festeggiare in allegria. Ritrovarsi tutti insieme, padri, madri, sorelle, fratelli, cugini, nonni e nonne e l’immancabile zia e qualche amico di famiglia più stretto, diventa il massimo nel calore…invernale della casa di turno che ospita l’intera brigata. E si perché, si gioca a tombola non sempre nella stessa casa. Vengono effettuati i turni:una volta si va da Maria, un’altra volta  ad ospitare sono Giovanni e Francesca, poi è il turno di Salvatore e Stefania e via continuando fino a ritornare nell’abitazione di Maria. E’ un “cammino a rotazione che fa felice tutti, perché il gioco della tombola sa affratellare anche cosi famigliari ed amici nel periodo gioioso delle feste natalizie.che con l’Epifania di ieri sono  anche quest’anno già volate via.  A divertirsi di più a loro modo sono i bambini a cui spesso si concede il privilegio di “tirare” dal canestrello il primo numero del turno di giocata. Succede che il bambino protagonista per un momento della seduta, estrae un numero particolare meritevole di commento malizioso come suggerisce la “smorfia”, si scoppia in una risata generale senza che il bambino stesso se ne  renda conto. Poi imparerà che il numero 4 si riferisce   al “porco”,  il 48” ‘ O muort che parla”, ),  il  57 “’O scartellato (il gobbo”, 21 ” ‘A femmena annura (la donna nuda”, 32 “ ‘O capitone (il capitone)” , 33 “L’anne ‘ e Cristo (gli anni di Cristo)”,  34 “’A capa (la testa)”, come elenca qui a fianco Michele Lubrano nella sua rubrica  “Il Punto”.  Quindi entusiasmo e buona compagnia intorno ad una tavola dove campeggiano il cartellone della tombola, cartelle in serie, panariello, i numeri tondi di legno, le tradizionali bucce di mandarino natalizio per puntare nelle caselle il numero chiamato, fagioli, ceci e la corposa posta in gioco, ossia i soldi delle puntate per le agognate vincite che vanno dal  minimo che è l’ambo alla tombola piena, che rappresenta la vincita massima per il fortunato o fortunata di turno. Alle famiglie si aggiungono  le comunità parrocchiali dell’isola alcune delle quali   in questi giorni continuano a vedersi  in piena attività per onorare il tradizionale gioco della tombola come esse sanno fare.

lubranoantonio516@gmail.com

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