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Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO & MICHELE LUBRANO

Con Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

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UN TRADIZIONALE  ED ATTESO RITO SEMPRE ATTUALE  PER LA SOLIDARIETA’ E  LA SPERANZA RIVOLTE ALLA STORICA “SANTA INFANZA”  

  IL PROTAGONISTA DELLA STORIA A ISCHIA E’ LUI, DON LIBERTO MORELLI CLASSE 1901 E SCOMPARSO NEL GENNAIO DELL’80.  RACCOLSE IL MESSAGGIO VATICANO GIÀ DIFFUSO CON PAPA EUGENIO PACELLI (PIO XII) E DA TUTTA L’AZIONE CATTOLICA DEI PASSATI ANNI ’50, ED OTTENNE DAL VESCOVO DI ISCHIA MONS. ERNESTO DE LAURENTIIS  NEL 1952 L’INVESTITURA DI DELEGATO DIOCESANO DELLA SANT’INFANZIA SU TUTTO IL TERRITORIO DELL’ISOLA. IN QUELLA VESTE SPINSE ED INCREMENTÒ L’OPERA MISSIONARIA IN FAVORE DEI BAMBINI BISOGNOSI DI TUTTO IL MONDO, COINVOLGENDO LE FAMIGLIE ISCHITANE  ED I LORO FIGLIUOLI NELLE  CUI MENTI INCULCA IL VALORE DELLA ROTTURA DEGLI STORICI “CARUSIELLI” DI TERRA COTTA GIÀ IN USO PRIMA E , DIVENTATI SUBITO SIMBOLI DI UNA GENUINA GARA DI SOLIDARIETÀ CHE NON CONOSCE TRAMONTO.

Addio al vecchio tradizionale carusiello di terracotta e largo ai salvadanai di nuova generazione, dove le monete sono “protette” da marchingegni digitali e il conto è sempre aggiornato.

SPUNTA NO  I  PRIMI  “CARUSIELLI”  MODELLO LIBERTY ORMAI I SALVADANAI MODERNI DELLE  NUOVE GENERAZIONI  GIA’ SONO UNA REALTA’

DI MICHELE LUBRANO

E’  l’anno del Giubileo della Speranza di Papa Framcesc o.   I “Carusielli” cambiano, e come se cambiano. Alla rottura  di quest’anno nelle chiese parrocchiali ischitane , davsnti a oareocii sorpresi, ma anche divertiti e comprensivi, si è verificata  l’eccezione che prima o poi doveva capitare. Alcuni  bambini  si sono presentati al banco con un salvadanaio color rosa  decorato.  Quindi i Carusielli davvero cambiano. Lo fanno alla grande, in stile liberty  cromatico colorato a immagine e somiglianza di pesci,  paperini e animali dal porcellino in poi. Un salvadanaio può avere diverse forme e strutture, anche se la più utilizzata è quella del salvadanaio a porcellino in porcellana o maialino in terracotta. Un salvadanaio è chiamato in questo modo perché protegge i soldi presenti al suo interno, come una specie di cassaforte portatile e di facile utilizzo. La sua struttura caratteristicamente rivolta verso l’alto, avente una piccola fessura allungata, consente al bambino proprietario di inserire le monete nel salvadanaio in modo semplice e veloce. Il denaro non ha un tempo massimo per rimanere all’interno del salvadanaio, visto che tutto è caratterizzato da quanto lo si utilizza; infatti lo si potrà aprire una volta riempito. Aprire il  salvadanaio del futuro non è difficile, basta solo capire dove si trova la sua apertura; in genere i nuovi salvadanai utilizzano un tappo, che si può trovare in cima o sotto di esso. Le cose diventano più complicate se si tratta di un salvadanaio in terracotta o ceramica (completamente sigillato) visto che per aprirlo lo si dovrà obbligatoriamente rompere con un martello, pratica tradizionale alla cerimonia della rottura dei carusielli. Ma anche per loro si profila il cambiamento. Quindi addio al vecchio tradizionale carusiello di terracotta ed al  maialino da rompersi  per  tirar fuori i soldini? Pare proprio di si, e largo ai salvadanai di nuova generazione, dove le monete sono “protette” da marchingegni digitali e il conto è sempre aggiornato.  Qualche esempio? L’ippopotamo, il maialino o la mucca di Lovemytime (19,90 euro): salvadanai intelligenti che tengono la contabilità e sono utili per insegnare ai bambini la differenza tra 1 euro e 50 centesimi: ogni volta che viene inserita una monetina, infatti, l’animale emette un suono diverso e aggiorna il contenuto totale, da leggere sul piccolo display accanto alla fessura. Oppure il Barattolino di Maiuguali (27 euro): in metallo e plastica, è trasparente, per tenere le finanze sotto controllo, e dotato di meccanismo contamonete (anche in questo caso il totale si legge su un display).  Più minaccioso, invece, quello a forma di bomba: è sveglia e salvadanaio insieme e smette di suonare solo quando riceve almeno una moneta (costa 15 euro circa), mentre reinterpreta un vecchio classico quello soffice e a forma di materasso: si chiama Safest Bank in the World  e si acquista on line a circa 10 euro.  Infine, qualche idea per chi preferisce scoprire a sorpresa quanti sono i soldi messi da parte: dal salvadanaio minimal ed elegante di Georg Jensen (85 euro) a quelli più spiritosi di Maiuguali, che propone quello in resina a forma di panino o biscotti (15 euro), e di Outlook Design, che invece li vende a forma di gatto, scimmia, cane eccetera. (a partire da 14 euro). Di proposte ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche: scegliere il salvadanaio giusto sarà semplice e veloce; un po’ meno, forse, riempirlo di risparmi. Già dall’anno prossimo vedremo alla rottura dei carusielli alti tipi di salvadanai, quelli di nuova generazione, per altro già sul mercato.

                                                                                                                                            helelubrano@yahoo.it

DI ANTONIO LUBRANO

Le parrocchie ad essere più presenti  per la tradizionale rottura degli storici “carusielli”, ossia i classici salvadanai della Santa Infanzia diocesana sull’ sola, , sono  quella del Buon Pastore di Via Leonardo Mazzella ad Ischia del Parroco don Antonio Angiolini e quella di San Antuono-San Domenico col parroco Don Giuseppe Nicolella.  Di solito superano i cento  nelle due parro0cchie i  bambini con qualche adulto nello spaccare i tradizionali “carusielli” di terracotta riducendoli in più pezzi con la fuoriuscita delle monetine in essi contenute. Quando si ritrovano i bambini nell’ atteso rito con il carusiello  tenuto tretto fra le mani, per loro e per padri e mamme che li accompagnano, è sempre una bella festa  in cui si dà spazio anche ad alcuni sorteggi con ricchi premi consegnati ai ragazzi felici di riceverli. Mattatori indiscussi e sempre disponibili i parroci Don Antonio Angiolini e Don Giuseppe Nicolella che partecipando alla festa in prima persona  garantiscono il successo del pomeriggio festivo. Le altre 24 parrocchie della diocesi isolana, l’ unadopo l’altra, con i vari parroci D0n Pasquale Trani, Don Gioacchino Castaldi, Don Marco Trani, Don Cristian Solmonese, Don Emanuel Monte ed altri, si stanno togliendo il  pensiero,  programmando  nei tempi propizi, la propria cerimonia della rottura dei salvadanai con i bambini protagonisti in assoluto dell’intramontabile rito. La rottura dei “carusiello”  è  una seguita  tradizione che si consuma ogni anno   all’interno di ciascuna singola comunità parrocchiale e si aggancia per spirito cristiano e solidale alla Sant’Infanzia nell’ambito delle iniziative  della chiesa cattoliche a favore dei bimbi bisognosi del cosiddetto terzo mondo e non solo. I Parroci guidano quella che è stata sempre definita la “crociata della solidarietà” , ma che oggi, con il nuovo Giubileo di Papa Francesco, cambia denominazione ed assume per logica, il più significativo nome di “crociata della Speranza” dopo qauello passato della Misericordia, proprio come il messaggio giubilare trasmesso a tutto il popolo cristiano. L’isola d’Ischia in merito per il passato ed il presente vanta  sempre primati notevoli, distinguendosi almeno fra le diocesi della Campania sempre nelle prime posizioni nelle graduatorie ufficiali in fatto di contributi  elargiti per la buona causa. La rottura dei carusielli” in stretto legame  con l’organizzazione mondiale della Sant’Infanzia, rappresenta più di una buona causa. Per questo, i parroci invogliano le famiglie della propria comunità parrocchiale a prestare fede oggi meglio di ieri  al papale concetto della misericordia solidale ed a rendersi utili in tutte le circostanze che lo richiedono. I bambini sono educati a questo tipo  di gesto missionario perché è stato fatto capire loro che il sostanzioso contenuto del proprio salvadanaio “gestito” per un anno intero con costanza e amore sarà destinato a sfamare e vestire bambini propri coetanei e giù di lì, di un mondo lontano, ma anche vicino per effetto della preghiera ed il pensiero di aver fatto qualcosa di buono per loro. La storia passata  della Sant’infanzia legata alla tradizionale rottura dei salvadanai  sull’isola d’Ischia, ha un protagonista. Si tratta di colui che, raccogliendo il messaggio vaticano già diffuso con Papa Eugenio Pacelli (Pio XII) e da tutta L’Azione Cattolica dei passati anni ’50, ed ottenendo dal Vescovo di Ischia nel 1952 l’investitura di delegato diocesano della Sant’Infanzia su tutto il territorio dell’isola, spinse ed incrementò l’opera missionaria in favore dei bambini bisognosi di tutto il mondo, coinvolgendo le famiglie ischitane  ed i loro figliuoli. A questi  si chiedeva semplicemente di mettere da parte una moneta al giorno conservandola in un contenitore, da aprirsi  subito dopo l’epifania per donare il contenuto alla buona causa dei bambini bisognosi sparsi per il mondo. Quel personaggio, instancabile apostolo della buona causa per i bambini bisognosi, era un sacerdote molto in vista del clero locale degli anni ’40, ’50 e ’60.  Il suo nome era Don Liberto Morelli del Centro Storico di Ischia Ponte e canonico primicerio della locale , classe 7 gennaio 1901 e scomparso il 12 settembre 1980. Don Liberato era soprattutto l’animatore dei giovani ischitani del tempo iscritti all’Azione Cattolica nelle varie parrocchie della diocesi isolana con la promozione ed il sostegno  di iniziative sociali memorabili che partivano dalla famiglia, passavano per gli stessi “suoi” giovani, fino ai bambini nella significativa età adolescenziale coinvolgendoli in un disegno di preparazione spirituale che partiva dal basso fino al gradino della loro prima comunione.  Poi il coinvolgimento nelle operazioni della Sant’Infanzia a cui Don Liberato riusciva a dare anima e corpo. La rottura dei “carusielli” o salvadanai fu un punto fermo nell’azione di recupero delle coscienze cristiane del popolo cattolico locale con la giusta e contenuta  pressione sulle famiglie perché educassero i propri figli a risparmiare il soldino  quotidiano nell’arco di un anno per donarlo, dopo l’epifania,  ai quei bambini come loro, ma molto più bisognosi, per sopravvivere. Un fine nobile che trovò accoglienza incondizionata ed entusiastica, tanto che la Sant’Infanzia ischitana  di Don Liberato Morelli bene si sposò con la candida passione dei bambini delle parrocchie dell’isola a partecipare col proprio salvadanaio  riempito di tutte quelle monete risparmiate per amore della solidarietà e degli aiuti concreti,  al terzo mondo povero.

                                                                                                                                lubranoantonio516@gmail.com

                                                                                                                 info@ischiamondoblog,com

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