§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio Speciale

di ANTONIO LUBRANO & MICHELE LUBRANO

Con Fotoricerca

di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

 

ALCUNE AZIENDE AGRICOLE DELLA NOSTRA ISOLA PRONTE PER RIVALUTARE UNA PIANTA, QUELLA DEL MANDORLO, CHE OFFRE UN FRUTTO  IMPORTANTE PER I NOSTRI PASTICCIERI E DONNE DEL FOCOLARE /

IL SAPORE DELLA MANDORLA E I SUOI “RUOLI” SONO INTRIGANTI A COMINCIARE DAI CONFETTI, I FAMOSI CONFETTI A MANDORLA, PER FINIRE  ALLA FARINA DI MANDORLA E AL TORRONE DELLE FESTE  A QUELLO DI QUALITÀ. L’IMPIANTO DELLE NUOVE PIANTE DI MANDORLO SI EFFETTUA NEL PERIODO PRIMAVERILE QUANDO SONO ORMAI PASSATE LE GELATE TARDIVE OPPURE IN AUTUNNO SCEGLIENDO UN GIORNO DI TEMPO ASCIUTTO QUANDO IL TERRENO PUÒ ESSERE LAVORATO SENZA TROPPE DIFFICOLTÀ IN PROSPETTIVA DEL PERIODO FESTUIVI NATALIZIO .- IN ITALIA SONO NOTE LE MANDORLE DI TORITTO IN PUGLIA, LE MANDORLE ABRUZZESI DI NAVELLI, LE MANDORLE ARRUBBIA, COSSA, OLLU E SCHINA DE PORCU DELLA SARDEGNA, E LE MANDORLE DI AVOLA SICILIANE. UN PROGETTO PER FA NASCERE “LA MANDORLA DI ISCHIA”.LA TRADIZIONALE FESTA DEL MANDORLO IN  FIORE DI AGRIGENTO

LA MANDORLA, UN FRUTTO  SECCO  FRA MITI E LEGGENDE ANTICA STORIA D’AMORE TRASFORMATA IN UNO SPLENDIDO  ALBERO DI  MANDORLE

 Non a caso nel Medioevo la mandorla era uno degli ingredienti usati per fantomatici filtri d’amore e persino per pozioni afrodisiache; inoltre era frequente ridurla in poltiglia e mescolarla con olii profumati, tanto da essere utilizzata come base per creme da applicare sul corpo di giovani fanciulle in età da marito.

DI MICHELE LUBRANO

Il mandorlo ha origini antichissime, già i primi esempi si hanno nella prima parte dell’Età del Bronzo nelle zone dell’Asia Minore, dove si ritiene fosse stato addomesticato dal suo  originario stato selvatico. Il dato certo ci viene offerto dall’Egitto dai resti ritrovati nella tomba del faraone Tutankamon, dai quali risulterebbe che si tratti proprio di antiche varietà di mandorle, molto probabilmente importate dall’Oriente. Da quì si sarebbero diffuse in tutti i paesi del bacino del Mediterraeo, compresa anche l’Italia. In particolar modo le prime importazioni si ebbero in Sicilia, sulle cui spiagge venivano scaricate le preziose merci provenienti dagli scambi commerciali con i Fenici; da quì cominciò ad estendersi l’uso in tutta la Magna Grecia, dove le colonie presero l’abitudine di  utilizzarla principalmente in cucina. Come sempre, però, la storia si fonde con il mito e uno di questi narra di come in realtà l’albero di mandorlo abbia un’origine molto più romantica. Questo mito ci racconta che gli antichi greci narravano di Fillide, una principessa di Tracia, che incontrò l’eroe greco Acamante, figlio di Teseo, sbarcato nel suo regno per una sosta durante la navigazione verso Troia. I due giovani si innamorarono perdutamente, ma Acamante fu costretto a proseguire con gli Achei il suo viaggio per combattere nella guerra di Troia. La giovane principessa, dopo aver atteso dieci anni che la guerra finisse, non vedendo tornare alcuna nave vittoriosa, pensò che il suo amato fosse morto in battaglia, così si lasciò morire dilaniata dal dolore. La dea Atena, commossa da questa struggente storia d’amore, decise di trasformare Fillide in uno splendido albero di mandorlo. Acamante, che in realtà non era morto, tornò in patria e quando seppe che Fillide era morta e che il suo corpo era stato trasformato in albero, lo abbracciò forte ricordando l’amore della sua amata. A quel punto Fillide/pianta, sentendo il calore dell’amore di Acamante, fece spuntare dai suoi rami una cascata di fiori rosati che presero il posto delle foglie. Da quel giorno l’abbraccio si ripeté ad ogni primavera.” Da questo mito si deduce come la mandorla, frutto del fiore del mandorlo, sia un simbolo strettamente legato alla fecondità e alla rinascita di una natura rigogliosa, che riempirà di frutti prelibati le tavole dei contadini. Non a caso nel Medioevo la mandorla era uno degli ingredienti usati per fantomatici filtri d’amore e persino per pozioni afrodisiache; inoltre era frequente ridurla in poltiglia e mescolarla con olii profumati, tanto da essere utilizzata come base per creme da applicare sul corpo di giovani fanciulle in età da marito. Allo stesso modo non è un caso se la mandorla e l’olio di mandorla, siano entrati in larga scala a far parte dei cosmetici attuali. Proprio per questa sua particolare caratteristica, veniva donata ai novelli sposi in segno d’augurio, dichiarando un’equivocabile auspicio alla prosperità della coppia. Ecco spiegato il motivo secondo cui ai matrimoni si è soliti regalare i confetti a mandorla in grande quantità.

                                                                                                           michelelubrano@yahoo.it

DI ANTONIO LUBRANO

Natale 2024, Capodanno e la Befana del 2025 e tutti gli elementi di festa decorativi ed alimentari, compresa la frutta secca di riferimento come noci, nocelle, fichi secchi, carrube, datteri, castagne ‘o prevete e mandorle. Mancava la mandorla fra i tanti prodotti della terra trattati nei nostri “Speciali”. Per scoprire una pianta di mandorle (il mandorlo) nella campagna della nostra isola, bisogna addentrarsi nei giardini privati di case tradizionali  e di ville con la cura della vegetazione. Il mandorlo, inteso come pianta che dovrebbe darci frutti a sufficienza, a Ischia non è tanto diffuso. Per ora solo il poeta che la decanta emoziona gli ischitani che ne fanno uso sopratutto nel periodo delle feste natalizie dove la mandorla classica assume il ruolo della “regina” della frutta secca locale. Intanto si  apprende che alcune aziende agricole che operano sul territorio isolano, hanno intenzione di attrezzarsi. Eppure a Ischia si fa buon uso delle mandorle, fra pasticcieri e casalinghe. La mandorla è un frutto timido per natura, ma importante  nell’uso che se ne fa. Infatti nella vasta gamma della frutta secca figura un prodotto che non sembra avere quella importanza che merita, forse perché non è di uso comune e frequente, e non lo si mangia da solo ed in qualsiasi momento come avviene ad esempio con  i fichi secchi, noci, nocciole, arachide (noccioline o cacuette), datteri, castagne, uva passita, pinoli, carrube ( le vecchie sciuscelle) ecc.  Parliamo proprio della mandorla, la quale evidentemente cosciente di essere utile ed in molti casi protagonista, si veste di umiltà, contrariamente alle sue potenzialità, e non si butta nella mischia. Si lascia desiderare, inseguire. Quando cede fa la felicità dei buon gustai. E si, perché il sapore della mandorla e i suoi “ruoli” sono intriganti a cominciare dai confetti, i famosi confetti a mandorla per finire  alla farina di mandorla e al torrone, quello di qualità. Le mandorle sono ingredienti di rispetto per bravi pasticcieri  e mamme di casa per la preparazione di dolci per il pubblico ed in famiglia. A questi si aggiungono i “torronari”  bancarellari delle feste di paese fabbricanti di torrone e la cuoca di casa. I primi, i torronari delle feste  patronali di ieri e di oggi  con i loro “laboratori” mobili, riescono a realizzare forme di torrone classico bianco con le mandorle duro e morbido a seconda dei gusti e dalla solidità dei…denti, utilizzando  enormi  pentole ravvivate costantemente dal fuoco, con dentro pistacchi e mandorle, miele e zucchero. Il torrone viene  poi steso a mano sul marmo e tagliato con i coltelli in formette per la vendita e in confezioni da presentazione.  La Cuoca di casa segue  per conto suo un diverso  “menage”, più semplice e pratico: il suo torrone a mandorle morbido o duro, classico o ricoperto di cioccolato lo ottiene attraverso la formazione di un composto ben montato, consistente, bianchissimo, lucido e cremoso infarcito naturalmente delle mandorle di prima scelta. Le mandorle ed i confetti sono una cosa sola, nel senso che la mandorla stessa è corpo e anima del confetto col vestito di zuccheo lamierato dai vari colori oltre al bianco che è il colore di base tradizionale. Famosi sono i confetti a mandorla di Sulmona in Abruzzo. Le mandorle sono tra la frutta secca e i semi oleosi più diffusi e apprezzati. Si tratta del seme del mandorlo, pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae come il pesco, che riconosciamo per i bellissimi fiori bianchi o rosati che compaiono in primavera. La coltivazione è diffusa in tutto il Mediterraneo, ma anche in Canada, dove i frutti vengono utilizzati soprattutto nell’industria dolciaria, ma di alcune varietà di mandorlo si utilizzano anche il legno e altre parti impiegate per creare saponi. In italia esistono alcuni prodotti tipici, come la mandorla di Toritto in Puglia, le mandorle abruzzesi di Navelli, le mandorle arrubbia, cossa, ollu e schina de porcu della Sardegna, o le mandorle di Avola siciliane. Il segreto di questo alimento non è però solo racchiuso nel suo gusto, ma ha a che fare anche con gli ottimi valori nutrizionali che lo contraddistinguono. Vediamo allora quali sono le proprietà delle mandorle e i loro effetti benefici. Le mandorle, contenute nel guscio e che spesso troviamo già spelate o tostate nei punti vendita, si distinguono per varietà che ne caratterizzano sia il gusto, sia l’uso: amara, che risulta tossica, se non dopo lunghe cotture e che viene utilizzata in dosi minime e sicure per la preparazione degli amaretti, dulcis, utilizzata nell’alimentazione, in particolare nell’industria dolciaria, fragilis, anch’essa commestibile, con seme dolce. Per la loro versatilità, le mandorle si prestano a molte golose preparazioni e usi, come torte, biscotti, i famosi amaretti, ma anche latte di mandorle, fresca bevanda estiva, o la pasta di mandorle, molto usata in Calabria, fino al burro di mandorle, in alternativa a quello classico. L’oliodi mandorle è maggiormente utilizzato in cosmetica, ma può essere anche ad uso alimentare, con proprietà lassative. Anche la farina di mandorle si presta a moltissime ricette e si può anche preparare in casa, frullando la frutta secca con l’aiuto di un robot da cucina. Secondo Elena Rizzo Nervo le mandorle, come il resto della frutta secca, possono causare allergie nelle persone predisposte. Tuttavia, in linea generale, per godere al massimo delle proprietà delle mandorle si consiglia di assumerne circa 20-30 grammi (15 mandorle), preferibilmente mangiandole senza togliere la pellicina marrone, che contiene molti dei nutrienti e senza superare questo dosaggio, perché, come le noci, sono alimenti altamente calorici.                                                                                                                  

                                                                                            lubranoantonio516@gmail.com

                                                                                              info@ischiamondoblog.com

*****************************************************************************

Torrone

Il Servizio Speciale

è stato realizzato

Da ANTONIO LUBRANO  &  MICHELE LUBRANO

Con la Fotoricerca di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

Fotoreporter

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§