§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio S peciaale di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

106126989_3334852889906774_6206309301220225437_nf

P1920603

P1920668

**********************************************************************

*******************************************************

***************************************

P1920597

P1920567

P1920569

P1920570

P1920571

P1920574

P1920584

P1920587

P1920589

P1920591

P1920594

P1920595

P1920601

P1920600

P1920603

P1920605

P1920606

P1920607

P1920609

P1920610

P1920613

P1920614

P1920615

P1920616

P1920622

P1920623

P1920624

P1920628

P1920630

P1920631

P1920632

P1920633

P1920635

P1920636

P1920637

P1920639

P1920640

P1920641

P1920642

P1920645

P1920631P1920632

P1920650

P1920653

P1920656

P1920657

P1920659

P1920661

P1920662

P1920663

P1920664

P1920665

P1920668

P1920669

P1920672

P1920670

P1920675

P1920681

P1920683

P1920685

P1920686

P1920689

P1920694

P1920695

P1920696

P1920697

P1920698

P1920699

P1920701

P1920703

P1920704

P1920705

P1920706

P1920708

P1920711

P1920712

P1920714P1920717

P1920718

P1920725

P1920725

P1920727

P1920726

P1920712

P1920732

P1920733

P1920736

P1920740

P1920742

P1920743

P1920744

P1920749

P1920750

P1920751

P1920752

P1920753

P1920754

P1920755

P1920757

P1920758

P1920766

105392043_3288972621112839_6208650400723971125_ng

Il Servizio Speciale

dal cimitero di Piedimonte in Barano

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio Speciale di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

P1920565

P1920470

P1920488

P1920560

**************************************************************************

**********************************************************

*************************************

P1920464

P1920451

P1920455

P1920463

P1920453

P1920465

P1920466

P1920467 P1920468

P1920469

P1920471

P1920472

P1920473

P1920474

P1920452

P1920477

P1920458

P1920478

P1920479

P1920480

P1920483

P1920484

P1920485

P1920486

P1920487

P1920459

P1920488

P1920491

P1920492P1920493

P1920494

P1920496

P1920499

P1920500

P1920499P1920501

P1920502

P1920504

P1920508

P1920510

P1920512

 P1920514

P1920515

P1920516

P1920518

P1920520

P1920522

P1920523

P1920525

P1920529

P1920531

P1920532

P1920533

P1920536

P1920537

P1920541

P1920542

P1920544

P1920545

P1920547

P1920548

P1920549

P1920550

P1920551

P1920553

P1920554

P1920556

P1920558

P1920560

P1920563

P1920564

P1920565

P1920566

P1920470

P1920455

Il Servizio Speciale

dalla Chiesa parrocchiale 

di Buonopane d’Ischia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio Speciale di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

P1920364

P1920383 P1920419

P1920442

*******************************************************************************

*****************************************************************

************************************************

LA LETTERFA DEL VESCOVO LAGNESE

AGLI IMPRENDITORI

La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà
Fratello imprenditore, sorella imprenditrice,

ti scrivo all’inizio di una stagione turistica tutta particolare e densa di incognite a causa
della pandemia con la quale, benché usciti dalla fase più acuta, tuttora stiamo facendo i conti,
ancora in pensiero per il rischio per nulla infondato di una nuova fase di recrudescenza.
Come era da immaginare l’emergenza sanitaria sta causando una vera e propria crisi
economica e, fra tutti, il comparto turistico sembra essere quello che ne risentirà
maggiormente, e non per poco.
Per questo, molti tuoi colleghi hanno pensato di sospendere per quest’anno la propria
attività e forse anche tu, a motivo della crisi, stai riflettendo, o hai già deciso, che sia meglio
non “riaprire”. Se questa è la tua decisione, la rispetto; comprendo le tue difficoltà e
immagino le tue preoccupazioni. Sono anche certo che la scelta di interrompere
eventualmente l’attività non sia stata presa a cuor leggero, e che la cosa, valutata sicuramente
con attenzione, ti addolori non poco.
Avverto tuttavia l’esigenza in questo momento di rivolgerti un appello e, prima ancora, di
dirti una parola. Lo faccio, preoccupato soprattutto per i tanti lavoratori stagionali che
quest’anno vivranno una situazione certamente non facile, per i quali ritengo che, come
vescovo, sia mio dovere far sentire la mia voce, intervenendo con chiarezza a loro fianco.
Ischia, come ben sai, da decenni vive principalmente di turismo, e dell’accoglienza ha
fatto, negli anni, il fondamentale motore della sua economia e il primo frutto del suo lavoro. I
lavoratori stagionali che operano nelle numerose strutture alberghiere e di ristorazione, ma
anche, più in generale, quelli che lavorano in quest’indotto, sono perciò la maggior parte:
pare all’incirca dodicimila.
Molti di loro ora, però, a motivo della pandemia, corrono il rischio di rimanere senza

lavoro e tanti potrebbero trovarsi con le tasche vuote. La loro posizione economica – a causa
del taglio dell’indennità di disoccupazione corrisposta dallo Stato – già da qualche anno, in
verità, si era complicata; ma a seguito del coronavirus, adesso la situazione si fa ancora più
difficile, anche perché molti, per una serie di motivazioni poco condivisibili, non stanno
rientrando nei bonus che Governo e Regione hanno deciso di concedere alla categoria; e così,
essi, si vedono privati anche di quegli aiuti economici sui quali credevano di poter contare.
Cosa ne sarà di loro e delle loro famiglie? Per molti di loro quest’estate e, ancor più i mesi
successivi, saranno realmente a rischio di fame. Nel frattempo sull’Isola le situazioni di
disagio economico sono cresciute in numero considerevole. Per questo la nostra Caritas già da
tempo sta moltiplicando gli interventi in favore delle famiglie in difficoltà, e altrettanto stanno
facendo le parrocchie e le associazioni di volontariato. Tutto ciò però non può bastare. È
necessario fare di più! E fare di più in questa fase vuol dire concretamente sostenere i tanti
lavoratori stagionali. Non farlo potrebbe invece significare non solo “lasciare a terra” loro e le
loro famiglie, ma danneggiare tutti, facendo collassare l’intera economia isolana e
provocando, di conseguenza, l’aumento esponenziale di un disagio sociale difficile da gestire.
Via Seminario, 26 – 80077 Ischia – NA – tel. 081 991242
Certo, è innanzitutto la politica che deve fare la sua parte; spetta infatti in primo luogo ad
essa intervenire, pianificando programmi di vero sviluppo integrale e azioni di natura
economica che pongano al primo posto la dignità di ogni persona umana e il bene comune.
Per questo è senza dubbio importante che tutti ci diamo da fare per stimolare e, se fosse
necessario, anche pungolare quanti hanno responsabilità politiche e di governo – a
incominciare dagli amministratori locali – perché si adoperino fattivamente in favore del bene
comune.
Non possiamo però limitarci a spronare la classe politica e a svolgere su di essa un ruolo di
continua vigilanza. Dobbiamo anche chiederci: e noi, per parte nostra, cosa possiamo fare?
Nei momenti difficili, di calamità e di sciagure, molti, di primo acchito, pensano che la
regola più sicura da seguire sia quella del “ognuno per sé e Dio per tutti” e che, in quei casi,
l’unica cosa giusta da fare e da dire sia “si salvi chi può”; ma evidentemente quelle
espressioni sono frutto di un sentimento di paura; e la paura, si sa, spesso è cattiva consigliera.
Lo diceva, intervistato da una tv spagnola, già nei giorni di massima esplosione del virus, lo
stesso Papa Francesco: “Si salvi chi può non è la soluzione”. E aggiungeva: “Più che
licenziare bisogna accogliere e far sentire che la società è solidale. Se si parla delle difficoltà
delle imprese, legate alla crisi del Coronavirus, ci sono le difficoltà del dipendente, della
dipendente, dell’operaio, dell’operaia. Occorre farsi carico di queste realtà”.
Carissimo/a, mi unisco anche io, umilmente, al Santo Padre e, semplicemente, in nome del

Vangelo, mi permetto di rivolgerti un appello accorato in favore di tutti i lavoratori dell’Isola.
Nel caso in cui tu avessi deciso di non riaprire, ti chiedo, perciò, di riconsiderare la tua
decisione e di verificare se sia possibile riavviare la tua attività. Ma, prima ancora, ti domando
di fermarti a riflettere su quanto è accaduto e sulla situazione che tutti stiamo ancora vivendo:
ascoltare la nostra coscienza forse ci aiuterà a capire che non sempre è giusto fare ciò che ci
appare più conveniente.
Riaprire l’attività, mi pare, innanzitutto, un atto di responsabilità. Sì, di responsabilità, nel
senso letterale del termine. A ciò che sta avvenendo siamo, infatti, chiamati a dare una
risposta. Non possiamo pensare di guardare da un’altra parte; non possiamo voltare le spalle a
chi è nel bisogno. Le persone che fino a oggi hanno lavorato per te sono legate a te da un
patto di solidarietà: non puoi ora sbarazzarti di loro come se fossero un peso.
Riaprire l’attività, è anche un atto di giustizia. Ciò che sei e ciò che hai è frutto sì della tua
opera, ma anche del dono e del lavoro di altri. Tanto ti è stato dato e tanto hai ricevuto. Ora si
tratta di restituire quanto hai preso: dagli altri, dalla terra, da Dio. Almeno in parte hai la
possibilità di restituire e di sdebitarti di quanto a tua volta hai ottenuto.
Riaprire l’attività, è un atto di riparazione: non sempre è stato promosso un lavoro equo,
rispettoso della dignità delle persone e solidale; a volte, nella gestione dell’attività, forse, le
leggi del mercato e del profitto hanno avuto la meglio a discapito delle esigenze dei
lavoratori. Ora ci è data la possibilità di riparare; di realizzare cioè, concretamente, anche per
la tua azienda una vera opera di ri-conversione.
Riaprire è anche un atto di fiducia: nella vita, negli altri, in Dio. E dalla fiducia nasce il
coraggio. Sappi anche che nella sfida non sei solo e che in tanti facciamo il tifo per te, a
incominciare dagli stagionali che fino allo scorso anno lavoravano nella tua azienda.
Riaprire è anche un atto di saggezza: se tutto il mondo intorno a noi brucia, non serve a
molto chiudersi in casa pensando così di stare al sicuro. Serve invece uscire, e lavorare
insieme agli altri per spegnere l’incendio. L’epidemia ce l’ha insegnato e tante volte lo
abbiamo detto: a partire da Papa Francesco che ci ha ricordato che stiamo tutti sulla stessa
barca, che tutti siamo chiamati a remare insieme e che, soprattutto, nessuno si salva da solo.
Sì, come già ci aveva detto la Laudato si’, la Terra è la nostra casa comune e noi, nel bene e
nel male, siamo tutti connessi e tutti collegati.
Via Seminario, 26 – 80077 Ischia – NA – tel. 081 991242
Riaprire è, infine, un atto di misericordia, perché, come dice bene il Papa, “la misericordia
non abbandona chi rimane indietro”; viceversa l’egoismo indifferente ci fa credere “che la vita
migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si
arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del
progresso” (omelia del 19 aprile 2020).
Carissimo/a, un giorno Gesù raccontò la storia di un uomo ricco che, tutto concentrato su
se stesso, aveva lavorato avendo come suo unico obiettivo quello di arricchirsi; chiuso nel suo
egoismo, quell’uomo aveva impostato tutta la sua attività solo per uno scopo: disporre di
molti beni, per molti anni; e così riposarsi, mangiare, bere e divertirsi. Quell’uomo Gesù lo
definì stolto: aveva infatti accumulato solo per sé, ma non si era arricchito dinanzi a Dio (Cfr.
Lc 12, 16-21).
Carissimo/a, qual è il compito di un vero imprenditore? “La vocazione di un imprenditore –
afferma Francesco – è un nobile lavoro, sempre che si lasci interrogare da un significato più
ampio della vita; questo gli permette di servire veramente il bene comune, con il suo sforzo di
moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo” (Evangelii gaudium,
203).
Carissimo/a, ti auguro di essere un imprenditore così: un imprenditore che desideri
praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude,
umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Sì, diamoci da fare

per una nuova economia!
Per questa opera, Dio ci rassicura: “la farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio
non diminuirà” (2Re 17, 14).
Nell’attesa d’incontrarti da vicino, ti saluto e ti benedico.
Il tuo vescovo
Ischia, 19 giugno 2020
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

P1920304

P1920295

P1920302

P1920303

P1920305

P1920306

P1920307

P1920312

P1920313

P1920314

P1920316

P1920317

P1920319

P1920323

P1920327P1920328

P1920329

P1920330

P1920331

P1920332

P1920333

P1920335

P1920336

P1920337

P1920338

P1920339

P1920340

P1920347

P1920351

P1920358

P1920359

P1920360

P1920361

P1920362

P1920364

P1920366

P1920370

P1920371

P1920372

P1920373

P1920376

P1920377

P1920378

P1920379

P1920381

P1920382

P1920383

P1920384

P1920385

P1920386

P1920390

P1920391

P1920392

P1920394

P1920396

P1920397

P1920398

P1920399

P1920400

P1920401

P1920402

P1920403

P1920405

P1920406

P1920407

P1920408

P1920419

P1920421

P1920422

P1920426

P1920429

P1920434

P1920435

P1920436

P1920437

P1920438

P1920440

P1920441

P1920442

P1920443

P1920444

P1920445

P1920304

Il Servizio Speciale

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio Speciale di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

P1920080

P1920140

P1920167

P1920143

P1920267

****************

P1920235

***************************************************************************

**************************************************************

********************************************

P1920077

P1920079

P1920082

P1920083

P1920084

P1920085

P1920086

P1920087

P1920090

P1920094

P1920099

P1920101

P1920103

P1920105

P1920109

P1920110

P1920112

P1920113

P1920114

P1920120

P1920122

P1920124

P1920125

P1920126

P1920127

P1920128

P1920129

P1920130

P1920131

P1920133

P1920134

P1920136

P1920092

P1920102

P1920104

P1920138

P1920139

P1920140

P1920141

P1920142

P1920143

P1920144

P1920145

P1920146

P1920147

P1920148

P1920149P1920150

P1920154

P1920157

P1920159

P1920160

P1920161

P1920162

P1920165

P1920167

P1920168

P1920173

P1920174

P1920175

P1920176

P1920178

P1920179

P1920180

P1920181

P1920184

P1920187

P1920190

P1920196

P1920197

P1920200

P1920203

P1920204

P1920205

P1920207

P1920208

P1920209

P1920210

P1920211

P1920213

P1920215

P1920216

P1920217

P1920218

P1920219

P1920220

P1920221

P1920224

P1920225

P1920226

P1920229

P1920230

P1920232

P1920234

P1920235

P1920240

P1920241

P1920244

P1920246

P1920247

P1920251

P1920252

P1920253

P1920255

P1920257 P1920258

P1920259

P1920261

P1920262

P1920263

P1920264

P1920265

P1920267

P1920269

P1920270

P1920271

P1920272

P1920273

P1920275

P1920277

P1920278

P1920280

P1920282

P1920283

P1920285

P1920286

P1920287

P1920289

P1920290

P1920078

103095776_3505289649501143_6211408530668901205_nh

96756055_3124348867631611_6642593082804011008_oo

Il Servizio Speciale

dalla Basilica Pontificia

di San Vit Martire in Forio

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


QUANDO L’ANTICO TORRIONE LO SI POTEVA AMMIRARE FRA LUMINARIE E FUOCHI PIROTECNICI CHE QUEST’ANNO MANCHERANNO / I solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono . Il Pontificale del Vescovo Mons. Pietro Lagnese di questa mattina. Il Comitato per i festeggiamenti lo stesso in attività nonostante lo stop sorzato della festa di quest’anno. Gestisce il momento difficile assistito anche da Padre Nunzio Ammirati designato Vice operativo dell’anziano Parroco della basilica Mons. Giuseppe Regine

 

di ANTONIO LUBRANO
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano
Illustrazioni di Angela Impagliazzo

1

L'ARTISTA PITTRICE ANGELA IMPAGLIAZZO

ANGELA IMPAGLAZZO - PROCESSIONE DI SAN VITO FINO AL SORRORSO

Quest’anno San Vito viene col Coronavirus-Cvid-19 che a poco alla volta pare stia andando via permettendo così di riorganizzarci per salvare almeno in parte una stagione turistica 2020 putroppo seriamente compromessa. Ma nonostante tutto San Vito a Forio apre i cuori a tutti. L’artista foriana Angela Impagliazzo, ha colto momenti storici e leggendari della vita del Santo compreso episodi attuali della festa a lui dedicata trasformandoli in efficaci illustrazioni da collezione. Un lavoro egregio realizzato in esclusiva per Il Golfo per solennizzare con l’arte del colore e della fantasia dell’autrice un evento nel momento in cui non si potrà far festa come i foriani devoti abrebbero desiderato. Oggi è il giorno della festa, della ricorrenza. Perfino l’esigua pattuglia degli atei foriani mostra “aperture” e un cuore tenero per San Vito, perché il Santo Patrono e protettore, venerato all’ombra del Torrione, nella grande basilica a Lui dedicata, è parte integrante della vita sociale, culturale e familiare di tutto il paese. Magari, alcuni di essi portano il suo nome, e per nulla al mondo lo cambierebbero. Costoro, nel giorno di San Vito, senza darlo a sembrare, si mescolano tra i fedeli concittadini e si commuovono per il Santo, forse lo pregano, chiedendogli grazie e amicizia…mai svelata. Tutto questo per dimostrare che tutta Forio, anche le frange più chiacchierate, è stretta intorno al suo Santo Patrono, nei giorni specifici della festa e negli altri che scorrono lungo tutto l’arco dell’anno. Una bella e ferma dimostrazione di devozione verso San Vito che a Forio è solennemente presente nelle famiglie, nella scuola, sul posto di lavoro, nei luoghi di svago, nelle manifestazioni del dolore e della gioia. I solenni festeggiamenti in onore di San Vito, rappresentano ogni anno a Forio, il punto di partenza e di arrivo, e poi nuovamente di partenza e così via, per la devozione che si nutre per il Santo Patrono. Essi, secondo la giusta e motivata visione di Carmine Esposito, fedele cultore del Santo, possono essere annoverati fra le manifestazioni più importanti, non solo del paese, ma anche dell’intera Isola d’Ischia. Questi festeggiamenti, patrocinati dal Comune di Forio, sono caratterizzati da due momenti distinti che però ne formano un unico cuore: da un lato il tradizionale omaggio cultuale dei fedeli al Santo Patrono, in tutta una serie di celebrazioni religiose e liturgie sacre, dall’altro, quello che quest’anno non avverrà per l’emergenza sanitaria ancora in corso, e cioè: la tradizionale grande fiera per l’intero paese sempre contestata da chi non gradisce le bancarelle, soprattutto nel centro storico e lungo la marina. Inoltre non avranno luogo concerti, rappresentazioni teatrali all’aperto, momenti di musica delle bande musicali locli ed le attese ed amate gare pirotecniche.
Oggi tutto il Paese si sarebbe visto in festa perché questa ricorrenza è molto sentita dagli abitanti del Comune e non solo. Mancheranno purtroppo gli abituali turisti diventati col tempo affezionati al Santo “foriano”, incuriositi ed ammirati come sono sempre stati davanti alle strade illuminate ed ai caratteristici mercatini di bancarelle,alla processione del Santo via mare e via terra. In realtà La macchina organizzativa della festa, il “Comitato per i solenni festeggiamenti in onore di San Vito, Patrono di Forio” (presieduto in veste onoraria, dal Can. Mons. Giuseppe Regine, parroco della Chiesa Madre) è sempre in attività, al lavoro, poiché la preparazione della festa, indipendentemente dallo stop forzato della edizione del 2020, dura l’intero anno e, in diverse occasioni, sono addirittura pianificati eventi per i festeggiamenti degli anni successivi
Dall’inizio del mese di aprile, tuttavia, si entra nel cuore dei preparativi: ha inizio, infatti, la questua per l’intero territorio foriano e si comincia a delineare nei particolari il programma dei festeggiamenti, sia sacri sia folklorici. Tale programma, pur seguendo un canovaccio che è fisso negli anni, tuttavia si arricchisce e si modifica nel tempo, a seconda delle occasioni, del calendario liturgico e delle circostanze, come è avvenuto, ad esempio, nel 2003, in occasione del XVII centenario della morte di San Vito. Intervengono nell’allestimento e nelle celebrazioni dei festeggiamenti stessi gran parte delle realtà istituzionali cittadine: il Comune, le forze dell’ordine tutte, la protezione civile e diverse associazioni marittime. Oggi 15 giugno è il giorno solenne della grande festa. Già dalle 5 del mattino tutto il Paese è destato dal suono a distesa delle campane e dalle 6 fino alle 11 si celebrano messe in onore del Patrono, che, nonostante l’orario, beneficiano di una numerosa partecipazione. Alle 11, il Vescovo, Don Pietro Lagnese , insieme al clero foriano e ai canonici della Cattedrale, celebra la Messa Pontificale. Nel pomeriggio non avrà luogo la tradizionale grande processione della statua d’argento, che abbraccia innumerevoli strade del Paese, toccando le più importanti contrade, dove mancheranno gli inni cantati in omaggio al Santo. In serata mancherà anche l’esibizione in concerto delle bande musicali “Aurora” di Panza e “Città di Forio”.

antoniolubrano1941@gmail.com
info@ischiamondoblog.com

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

LE ILLUSTRAZIONI DELL’ARTISTA

ANGELA IMPAGLIAZZO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

LA BASILICA DI SAN VITO A FORIO

IL TORRIONE DI FORIO IN FESTA

ANGELA IMPAGLIAZZO LA GRANDE ILLUMINAZIONE DELLA FESTA CON IL CLASSICO V APOSTSAS

ANGELA IMPAGLIAZZO - PRIMO CULTO PER IL SANTO UN UN TEMPIETTO SULLA PIANA DI CITARA

01

IL PUNTO     DI MICHELE LUBRANO

DUE STATUE PER SAN VITO E DUE PERCORSI DIVERSI  PER LA PROCESSIONE STABILITI  PER TESTAMENTO

Una leggenda ci tramanda  che verso la metaà del XIX secolo, mentre imperversava la temibile peronospora sull’isola e i Foriani soffrivano per la scarsità delle vendemmie, una nave siciliana, carica di zolfo approdò a Forio. I Siciliani sostennero di essere stati mandati a Forio, con il compito di distribuire lo zolfo e di curare le viti, da un fanciullo che aveva dato in pegno un anello d’oro. La fantasia popolare identificò in quel fanciullo il Nostro San Vito

DI MICHELE LUBRANO

“Se si mettessero insieme tutte le reliquie attribuite a San Vito, si comporrebbero tre corpi!” Lo sostiene Cristoforo Milone, autore di “ una vita di San Vito”. Più ironicamente invece afferma Don Giuseppe Regine, vegliardo Parroco della parrocchia di  San Vito a Forio dal lontano 26 ottobre 1969,  “ci troveremmo di fronte ad un dinosauro!”. Tutto ciò sta a testimoniare la grande diffusione, in Italia e all’estero, non va dimenticato, infatti, che i “resti” del Santo sono conservati nella Cattedrale di Praga,  del culto del giovane martirizzato. Riferendoci al culto della statua di San Vito, va ricordato che le statue del Santo a Forio, in realtà sono due: una lignea del XVI secolo, posta nella nicchia al lato sinistro dell’altare e un’altra, di argento, che viene custodita all’interno della sagrestia, sotto chiave, dopo alcuni tentativi di furto. Questa statua, ideata dallo scultore Giuseppe Sammartino e realizzata dagli orefici Giuseppe e Gennaro Del Giudice, arrivò a Forio il 21 marzo 1787. La notizia curiosa è che il Sindaco del tempo, al fine di reperire fondi per la realizzazione della statua, fece imporre una tassa su ogni caraffa di vino venduta nelle osterie del borgo. Qualche malalingua ha coniato il detto secondo cui  la statua l’hanno fatta gli ubriaconi! Dal 1960 al 1965 la festa fu sospesa per i lavori di ristrutturazione della chiesa di San Vito e fu ripresa solo nel 1966. In quell’occasione fu cambiata la data dei festeggiamenti e fu fissata al 15 giugno di ogni anno.
La venerazione di San Vito, quindi, ha origini antichissime a Forio e già nel medioevo esisteva un tempietto nella plaga di Citara, che fu poi trasferito, per maggior sicurezza a causa delle incursioni saracene ed in seguito ai frequenti eventi sismici cui era sottoposta l’isola, nell’attuale posizione elevata del “Casale di Forio”. La coltura della vite e il suo ruolo fondamentale nell’economia foriana, sono alla base della leggenda secondo cui, verso la meta’ del XIX secolo, mentre imperversava la temibile peronospora sull’isola e i Foriani soffrivano per la scarsità delle vendemmie, una nave siciliana, carica di zolfo approdò a Forio. I Siciliani sostennero di essere stati mandati a Forio, con il compito di distribuire lo zolfo e di curare le viti, da un fanciullo che aveva dato in pegno un anello. La fantasia popolare identificò in quel fanciullo il Nostro San Vito. Certo è che i benefici della “cura” si videro immediatamente. Anche i festeggiamenti in onore del Santo hanno radici secolari e, infatti, sembra che la prima processione per le vie del paese, di cui si ha memoria, risalga al lontano 1664. Già in quella occasione è certo che si stabilì che il percorso del sacro corteo si sarebbe svolto, ad anni alterni, per strade diverse. Un anno sarebbe passata per via San Giovanni e quello successivo per via Casa Di Maio. Tuttora la tradizione viene rispettata. Dal 1968 i festeggiamenti oltre che religiosi, assunsero la caratteristica di “festa di paese” con bancarelle, musiche, fiere, giostre e spettacoli d’intrattenimento come tuttora avviene. Anima della festa è il comitato organizzatore, che ha visto, nel tempo, impegnati personaggi noti del panorama civico foriano, come, ad esempio, per citarne alcuni, Francesco D’Ascia “piere pierillo”: Francesco Capuano, Antimo Sacco, Aniello Ambrosio, Vito Manna, Bartolo Impagliazzo.
Oggi il comitato conta sull’impegno di Emilio Amalfitano, Vito Amalfitano, Ottavio Castellaccio, Vittorio Coppa, Giuseppe Di Maio, Vito Elia. Salvo aggiuta o defezione.

                                                                                                       michelelubrano@yahoo.it

ANGELA, IMPAGLIAZZO - LA LEGGENDA - SICILIANI CURANO LE VITIA FOIO MANDATO DA SAN VITPFANCIULLO CON UN ANELLO DI ORO IN PEGNO

ANGELA IMPAGLIAZZO - SAN VITO NELLA FOSSA DEI LEONI

ANGELA IMPAGLIAZZO - PRIMA PROCESSIONE VIA MARE NEL 1664

ANGELA IMPAGLIAZZO -- LA BANDA MUSICALE AURORA DI PANZA E IL SINDACO DEL DEO

ANGELA IMPAGLIAZZO - LA STATUA ARGENTEA DI SAN VITO REALIZZATA NEL 1787 CON UNA TASSA SU OGNI CARAFFA DI VINO NELLA TAVERNA DELLA MARINA

ANGELA IMPAGLIAZZO - SAN VITO A FORIO CON LA MASCHERINA PER USCIRE COL SUO CANE MOSTRA L' AUTIOCERTIFICAZIONE

ANGELA IMPAGLIAZZO LA PROCESSIONE OGGI CON I FORIANI IN MEZZO ALLA FESTA

QUESTA MATTINA MESSA SOLENNE E PONTIFICALE DEL SCOVO LAGNESE0001§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio Speciale di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

P1910907

P1920023

P1920050

P1910944

************************************************************************************

****************************************************************

***************************************************************

P1910901

P1910905

P1910906

P1910908

P1910911

P1910912

P1910913

P1910914

P1910915

P1910916

P1910917

P1910919

P1910920

P1910921

P1910922

P1910923

P1910926

P1910927

P1910928

P1910929

P1910930

P1910931

P1910899

P1910904

P1910932

P1910933

P1910936

P1910938

P1910940

P1910941

P1910943

P1910944

P1910945

P1910947

P1910950

P1910952

P1910953

P1910954

P1910957

P1910958

P1910961

P1910962

P1910964

P1910966

P1910967

P1910968

P1910969

P1910971

P1910972

P1910973

P1910974

P1910975

P1910976

P1910979

P1910980

P1910981

P1910983

P1910984

P1910986

P1910987

P1910988

P1910989

P1910990

P1910992

P1910994

P1910995

P1910997

P1910998

P1910999

P1920001

P1920002

P1920003

P1920004

P1920009

P1920012

P1920014

P1920017

P1920018

P1920020

P1920023

P1920026

P1920030

P1920031

P1920032

P1920033

P1920034

P1920035

P1920036

P1920044

P1920047

P1920049

P1920050

P1920053

P1920054

P1920055

P1920056

 P1920057

P1920058

P1920059

P1920061

P1920062

 P1920063

P1920064

P1920065

P1920066

P1920068

P1920069

P1920071

P1920072

P1920073

P1920074

P1910901

Il Servizio Speciale

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Servizio Particolare di

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

P1910815

P1910802

P1910849

P1910880

*********************************************************************************

***********************************************************************

*********************************************

102703479_10222513854664720_2696067120499785728_oh

P1910773

P1910774

P1910777

P1910784

P1910785

P1910787

P1910788

P1910790

P1910791

P1910792

P1910795

P1910796

P1910798

P1910799

P1910802

P1910803

P1910804

P1910806

P1910807

P1910808

P1910809

P1910810

P1910812

P1910811

P1910813

P1910814

P1910815

P1910816

P1910817

P1910818

P1910820

P1910823

P1910836

P1910824

P1910825

P1910826

P1910827

P1910828

P1910829

P1910830

P1910831

P1910832

P1910834

P1910837

P1910839

P1910840

P1910842

P1910843

P1910844

P1910846

P1910848

P1910849

P1910850

P1910851

P1910852

P1910855

P1910857

P1910858

P1910859

P1910861

P1910863

P1910864

P1910865

P1910866

P1910868

P1910869

P1910871

P1910873

P1910875

P1910876

P1910877

P1910879

P1910880

P1910881

P1910882

P1910883

P1910885

P1910886

P1910889

P1910892

P1910894

P1910895

P1910896

P1910898

Il Servizio Particolare

da Piazza Antica Reggia

è stato realizzato da

GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§