“E…STATE CON GESU’ ” L’ULTIMA INVENZIONE DEL PARROCO DEL BORGO

prende il via domani con concerti, mostre, spettacoli, escursioni ricreative, itinerari per far conoscere i luoghi di San Giovan Giuseppe, chiese del Borgo aperte – Sabato 15 luglio si inaugura il ciclo estivo delle feste patronali con la festa della Madonna del Carmine alla Cappella – Nell’agenda gigante di Don Carlo figurano poi , il Palio dedicato all’Assunta a metà agosto, la grande festa di San Giovan Giuseppe per fine agosto, la festa della Bambenella alla Mandra ai primi di settembre e per chiudere la festa dell’Addolorata a metà settembre.

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di ANTONIO LUBRANO

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LA PROCESSIONE DELLA MADONNA DEL CARMINE TRA I VIGNETI DELLA CAPPELLA

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La frenetica attività parrocchiale di Don Carlo Candido nella vasta area di suo dominio pastorale che va da Ischia Ponte centro fino all’Addolorata, passando per la Cappella del Carmine e San Antonio fino alla Bambenella alla Mandra, tiene in stato di allerta costante i commentatori critici del suo largo e proficuo operato, quasi che il nostro fosse l’uomo in tonaca nera da guardare a vista e “sparare” contro di lui ad ogni sua “uscita” che i suoi irriducibili censori non gradiscono e malevolmente prendono di mira. Ma Don Carlo, che noi abbiamo definito in tempi non sospetti, il novello Don Bosco in quel di Ischia Ponte, fila diritto senza dar peso alle “carezze” che gli provengono dalla sua parte avversa. Nemmeno le bordate relative ai recenti fatti di pratiche d’esorcismo lo hanno toccato più di tanto. Segno è che Don Carlo si è rivelato un ottimo stratega anche in fatto di difesa personale oltre che di quella dei suoi parrochiani che si lasciano guidare dal loro parroco a livello spirituale e laico-ricreativo con straordinaria partecipazione ed incondizionata fiducia. Insomma Don Carlo fa il parroco in una fortezza, capace di resistere e quindi respingere ogni tipo di attacco con l’arma della non curanza e se è il caso, del…perdono. Siamo in clima di Giubileo della Misericordia dove ciascuno è chiamato a fare la sua parte secondo il messaggio di Papa Francesco dal Vaticano e del Vescovo Pietro dall’Episcopio di via Seminario. In loco c’è una estate di feste da gestire dove, diciamola tutta, Don Carlo ha la supervisione diretta sui programmi ed i programmatori, nel senso che si procede col comune sentire, fatta salva però l’ultima parola, le decisioni finali che sono di Don Carlo. E così sia. Del resto, se vogliamo, tutto parte dalla fertile fantasia e dal potere decisionale accettato ed accettabile del parroco cosiddetto da prima linea. Inventa, costruisce, invita alla preghiera, allo stare insieme, a vivere gli eventi di festa con gioia, con la vittoria dello spirito. Quest’anno Don Carlo si è inventato “E…state con Gesù” , ovvero, vivere l’estate 2016 nella sana ricreazione del corpo e dell’anima attraverso una carrellata di eventi che partono da oggi e percorrono l’intera buona stagione in compagnia di sole, mare, luna, cielo stellato e tanta, tanta condivisione. Poi le feste patronali sul terreno di sua giurisdizione, per le quali Don Carlo, dopo il malcontento e le polemiche del Marzo scorso, ha parlato chiaro e pressappoco si è espresso così: “ il popolo vuole le feste ? Allora dobbiamo essere tutti d’accordo !”. Così è partita la festa della Madonna del Carmine alla Cappella con il preliminare della intronizzazione delle statue della Madonna e di San Vincenzo in attesa dei festeggiamenti solenni di sabato 16 e domenica 17 luglio dove nel giorno liturgico della Madonna del Carmelo, è previsto un ricco programma di festa con messe nella chiesetta sin dal primo mattino, la supplica a mezzogiorno, lo sparo della diana alle 12.45, Processione delle statue alle 20.30 fino alla Torre di Michelangelo, dove il vescovo Lagnese celebrerà all’aperto la messa solenne con il tradizionale pontificale, in serata inoltrata spettacolo popolare col cabarettista Paolo Caiazzo e Sagra della parmigiana. Per Domenica 17 sarà celebrata la Giornata della Gente di Mare con messe votive per tutta la mattinata, nel tardo pomeriggio la grande processione fino al piazzale aragonese e ritorno, concerto della banda musicale Città di Ischia e spettacolari fuochi pirotecnici finali. Nell’agenda gigante di Don Carlo figurano, il Palio dedicato all’Assunta a metà agosto, la grande festa di San Giovan Giuseppe per fine agosto,la festa della Bambenella alla Mandra ai primi di settembre e per chiudere la festa dell’Addolorata a metà settembre. Tutto secondo gli atti di fede popolare ed il senso della tradizione a cui tutti sono legati. Insomma non mancherà niente. Il popolo legato alla Chiesa e a Don Carlo, gradisce che le feste patronali si facciano, con i fuochi d’artificio, la processione, le campane, le luminarie stradali, magari commentandone anche con spirito critico la tenuta del disegno, le bancarelle, i giochi per ragazzi, perchè le feste con la loro storia, sono patrimonio storico e tradizionale della propria vita passata alla quale tutti si sentono legati più di quanto si pensi. Solo una minoranza di persone è fuori da questa ottica e impreca affichè la si faccia finita. Costoro, essendo affetti da problemi di natura esistenziale, non sopportano i rumori, non reggono all’idea di fare comunione, di stare insieme, non amano il suono delle campane che invece è poesia e richiamo gioioso alla festa e per qualsivoglia cerimonia religiosa nella parrocchia di appartenenza. Insomma li disturbano i campanili, e peggio ancora, se non hanno la fede e si ritengono non credenti, danno fastidio loro sul territorio la sagoma di una chiesa, le croci votive sparse per l’isola, gli avvisi sacri, la bella e rispettabile figura del nostro Vescovo e la presenza in tutte le situazioni, compresa la Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna, dello stesso Don Carlo, protagonista per la verità in ogni dove. Che Don Carlo, dal suo pulpito, predichi, redigga editoriali, lanci giuste accuse ad un certo tipo di società deviata e corrotta per recuperare più possibili pecorelle smarrite, fa benissimo, perché tra l’altro assolve con fedeltà ai dettami del suo ruolo. Ci fa piacere che Don Carlo sia rimasto il battagliero sacerdote di sempre ammirato ed apprezzato nel suo straordinario lavoro di aggregazione e di sana rivoluzione in una parrocchia che fino a qualche anno fa, era anonimamente appiattita su se stessa, senza stimoli e con poca linfa vitale. Ora ci sono la vita, la fede, il piacere di stare insieme, la condivisione. E se tutto questo non è festa, allora cos’è ?
antoniolubrano1941@gmail.com

14/07/2016 · L'EDITORIALE